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La "sindrome da rientro" e le difficoltà del ritorno al dovere

Le vacanze sono ormai alle spalle e quasi tutti ci troviamo a fare i conti con il ritorno alla quotidianità e al lavoro, la “sindrome da rientro” interessa una persona su due, anche nella fascia dei giovanissimi nel rientro a scuola. Vediamo insieme quali sono i sintomi di questo disturbo che è caratterizzato da stress e depressione dell’umore. Quali i semplici consigli da mettere in pratica per ritrovare rapidamente l’equilibrio psicofisico salutare

Ormai terminato il periodo estivo, che tipicamente accompagna brevi o lunghi periodi di vacanza, ci troviamo a fare i conti con il ritorno al dovere e con esso alla routine quotidiana e alla monotonia. Se non affrontato in maniera adeguata, per molti, il rientro può essere fonte di veri disturbi sia fisici che psicologici.

I dati statistici affermano che è un Italiano su due a soffrire della “sindrome da rientro”. Essa è un disturbo dell’adattamento che fa la sua comparsa quando vi è il passaggio da un periodo di riposo ad uno fitto di impegni, esattamente come il rientro dalle vacanze estive. Chi ne soffre, si sente incapace di concentrarsi, appesantito, schiacciato dal senso di responsabilità e da compiti incombenti. Il disagio e le difficoltà che si manifestano sono legate alla ripresa delle normali attività a cui non si è più abituati a far fronte.

Lo stato d’animo di chi si trova a fare i conti con questa sindrome è caratterizzato da ansia, stress e depressione dell’umore, nello specifico si possono manifestare i seguenti sintomi:

  • Sensazione di tristezza che incombe nelle prime ore del mattino, solitamente al risveglio;
  • Eccessiva spossatezza, si riscontra maggiore affaticamento nello svolgere attività quotidiane;
  • Irritabilità e sbalzi di umore, uno stato di costante agitazione e insoddisfazione sfocia nella difficoltà a relazionarsi e confrontarsi con gli altri;
  • Insonnia o Ipersonnia, si verifica uno stato irregolare del sonno che spesso è disturbato e poco rigenerante, con difficoltà nell’addormentarsi oppure necessità di allungare le ore di riposo;
  • Emicrania, nausea e/o mal di stomaco, la pressione psicologica può sfociare a seconda dei casi anche in sintomatologia somatica.

Alcuni studi Europei affermano che ad essere maggiormente esposto a questa sindrome è chi svolge attività lavorative ad alto contenuto intellettuale e la fascia di età maggiormente colpita è quella dei giovani adulti con età compresa tra i 25 e i 40 anni.

Questi dati fanno riferimento non solo ad una attività di tipo lavorativo, ma anche di tipo scolastico. Non solo una sindrome per adulti, il rientro è sempre più difficile anche per i ragazzi nel rientro all’anno scolastico dopo le vacanze estive. Il periodo è piuttosto lungo circa 3 mesi di sospensione delle attività didattiche, tempo in cui le abitudini spesso si modificano drasticamente anche in termini di impegno, ritmi, regole ed orari, ecco perché la ‘sindrome da rientro’ spesso può essere riscontrata anche nei più giovani.

Fortunatamente possiamo affermare che questa sindrome è tanto diffusa quanto passeggera, di norma dura alcune settimane durante le quali la sintomatologia va attenuandosi, spesso viene superata senza necessità di alcun intervento esterno, solamente nei casi più gravi in cui si associa ad altre problematiche pregresse può necessitare dell’intervento di uno specialista.

Per poter superare nel miglior modo possibile la ‘sindrome da rientro’ vi sono alcuni consigli utili da poter mettere in atto per contrastare il disturbo e riacquistare l’equilibrio psicofisico perduto, vediamoli insieme:

  • Programmare il ritorno a casa con qualche giorno di anticipo rispetto al rientro alle attività lavorative o scolastiche, è sconsigliabile tuffarsi da un giorno all’altro nel pieno degli impegni in questo modo non vi è il tempo fisiologico per riadattarsi alla quotidianità;
  • Organizzare le giornate con orari ed attività, per rimanere più tranquilli pianificare la giornata evitando così dimenticanze o corse contro il tempo che provocano ansia e stress;
  • Praticare attività fisica o sportiva, aiuta a distendersi, scaricare le tensioni e ci permette di rimanere in forma in modo sano;
  • Seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata, evitando gli eccessi e le sregolatezze che ci siamo concessi durante le vacanze, in questa fase il corpo necessita soprattutto di vitamine e minerali, in oltre il cervello assorbe zuccheri, quindi via libera a frutta e verdura di stagione;
  • Concedersi qualche ora di sonno in più, meglio evitare di restringere troppo frettolosamente le ore di riposo rispetto al periodo vacanziero, diminuire gradualmente in modo che il ritmo sonno-veglia sia di nuovo equilibrato;
  • Programmare brevi gite o piccoli spazi liberi, in modo da poter prolungare l’effetto benefico della vacanza ristoratrice, staccando la spina dagli impegni;
  • Passare più tempo possibile all’aria aperta, il passaggio alla stagione autunnale diminuisce naturalmente le ore di luce, in oltre rientrare in spazi chiusi per molte ore al giorno ci fa perdere l’effetto benefico della luce solare che abbiamo accumulato del periodo estivo, per cui meglio approfittare delle giornate di sole per lunghe passeggiate!

Dopo aver osservato insieme quali possono essere gli accorgimenti per superare il difficile momento del rientro alle attività lavorative, scolastiche e quotidiane, possiamo affermare che la linea guida deve essere la gradualità. Tornando gradualmente alle pratiche consuete diamo il tempo necessario al nostro corpo di riequilibrarsi, riadattandosi alle necessità dell’ambiente, evitando cambiamenti drastici e concedendoci un po' di tempo.

La "sindrome da rientro" e le difficoltà del ritorno al dovere

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