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Quando la nostra identità si sdoppia fra la realtà e i social network

mondo reale e mondo virtuale non devono diventare due mondi separati, ma parti di un'unica identità personale dalle mille sfaccettature. Il rischio è quello di incappare in serie patologie ed in una crisi identitaria con perdita del senso di realtà.

Il Postmodernismo porta con sé limiti e potenzialità del mondo virtuale, parliamo del cyberspazio. La rete internet può diventare un utilissimo laboratorio di identità, soddisfando importanti bisogni dell’individuo. Attenzione però, mondo reale e mondo virtuale non devono diventare due mondi separati, ma parti di un’unica identità personale dalle mille sfaccettature. Il rischio è quello di incappare in serie patologie ed in una crisi identitaria con perdita del senso di realtà.

“Molte persone cominciano recitando un ruolo totalmente differente dal Sé reale, ma è inevitabile che ognuno finisca per portare qualche aspetto della propria personalità nel suo personaggio”.  
“Follow the White rabbit”  
Matrix

I sociologi definiscono il nostro tempo Postmodernismo, siamo cioè ormai oltre la modernità, siamo nell’epoca del web con il suo incontrollabile e inverificabile flusso e scambio di notizie, invadenza della pubblicità, costruzione e annullamento di profili personali. Ormai circondati dalle più svariate e sofisticate informazioni tecnologiche, ci trasformiamo, più o meno consapevolmente, in cittadini di un mondo ‘connettivo’. Il nostro computer, potente e manegevole, come un magico portale, entra in rete connettendosi con milioni di altre unità. Il cyberspazio, inteso come spazio psicologico, un’estensione del mondo intrapsichico e sociale, è diventato un ambito specifico di ricerca della psicologia con l’obiettivo di spiegare e comprendere le azioni umane in questo spazio virtuale. Vengono valutati i rischi ai quali il soggetto può  andare incontro, per esempio la dipendenza dal mezzo tecnologico e la difficoltà nelle relazioni sociali faccia a faccia, ma vengono considerati anche i possibili benefici in termini di contatti sociali, scambio rapidissimo di informazioni e costruzione identitaria. In riferimento al cyberspazio si intendono tutti gli ambienti virtuali quali: siti di ricerca (es. Yahoo, Google), chat , blog e social network (es. Facebook, Twitter).

Il sociologo e filosofo Z. Bauman (2010) ha tentato di spiegare il cambiamento in atto usando la metafora della “Modernità liquida”(contrapposta a quella degli anni ormai alle nostre spalle definita “solida”) caratterizzata dallo smantellamento delle sicurezze e certezze, per lasciare spazio ad una vita liquida sempre più frenetica e mutevole. Egli sostiene che l’incertezza dell’attuale società deriva dalla trasformazione  dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. L’esclusione sociale non si basa più sul non poter comprare l’essenziale, ma sul non poter comprare per sentirsi parte della modernità, questo spiega il consumismo e la nostra necessità sempre crescente di acquistare prodotti non strettamente necessari. Viviamo in balia della tirannia del momento, bisogni che nascono al momento e che siamo spinti a saziare immediatamente nel ‘qui ed ora’, senza essere in grado di tollerare una minima frustrazione. Questa forte spinta tirannica ovviamente viene seguita da un’altrettanto rapida fallacia della soddisfazione, la nostro appagamento è effimero e destinato a svanire rapidamente, lasciando presto spazio ad un vuoto che genererà un nuovo bisogno. Anche l’individuo nel suo profondo risente di questo cambiamento e struttura un’identità puntualistica, un’identità “usa e getta”, situata in quello specifico momento e circostanza, non più costruita su di un progetto a lungo termine.  Il Self viene costruito di volta in volta nel corso della situazione interattiva in cui si trova, risulta fluido, mutevole e pieno di contraddizioni, ecco perché dentro di noi possono convivere anche immagini contrastanti.

Non vi sono però solo aspetti negativi, la rete internet può diventare anche un laboratorio di identità, offrendo sia l’opportunità di costruire nuove identità sia di sperimentarle, senza rischi eccessivi. E’ possibile costruire un sé vago e con caratteristiche appena accennate, di cui sbarazzarsi velocemente, ma è anche possibile inventare identità complete e delineate la cui vita virtuale è importante tanto quanto quella reale. Quindi la rete può essere vista anche come potenzialità per scoprire aspetti repressi o inediti del sé, per appropriarsi in un mondo protetto di competenze da giocare poi nel mondo reale.

In particolare i Social Network svolgono funzioni importanti per l’identità individuale:

  • estensione della propria rete sociale (bisogni di appartenenza),
  • espressione e potenziamento di sé stessi (bisogni di autoaffermazione e autostima),
  • esplorazione e confronto dell’identità sociale degli altri membri della rete (identità sociale).

In conclusione come possiamo sfruttare al meglio le potenzialità di questi nuovi ambienti virtuali? la risposta c’è ed è quella che considera Offline e Online non come due mondi separati ma come un’unica realtà che permette all’individuo di conoscersi e sperimentarsi.

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