Personaggi della Piacenza di una volta: Marcòn e Corsini
Marcòn, infermiere del locale manicomio (ben prima che fossero chiusi dalla riforma Basaglia) e Corsini, giornalaio sui generis
" Ho dedicato, anni fa, lunghi periodi di studio e di lavoro, per fissare sulla carta la Piacenza popolaresca delle vecchie borgate. Mesi e mesi chiuso in biblioteca ed altri nelle osterie, in circoli ed associazioni, per farmi narrare dagli anziani personaggi ed avvenimenti di un mondo già svanito. Nei loro racconti tutta la ritrosia, quasi pudicizia, nel parlare di una società reietta, di estrema povertà, di uomini duri, quasi scolpiti nella roccia che il tempo inclemente aveva sgretolato, ma di cui permaneva ancora il ricordo, nel loro cuore. Oggi, di fronte alla proposta di raccontare di questa Piacenza completamente svanita nell'oblio del tempo, sono stato inizialmente restio, perché mi rendo conto, passeggiando nelle vie, che nulla è rimasto, se non i fantasmi dei ricordi trasmessi o appena afferrati, nella mia fanciullezza, mentre già stavano svanendo. Ma poi ho riflettuto ricordando il giorno in cui ho condotto mio figlio in giro per quelle vecchie borgate, ritrovando il gusto di consegnargli il ricordo (se lo accetterà) di una realtà che non trovavo giusto svanisse completamente; soprattutto quei valori di probità e solidarietà in cui credeva questa gente rude e resa aspra dalla vita. Così, con nuovi e diversi strumenti di comunicazione, on line, proverò a raccontare di nuovo Piacenza com'era una volta, il suo vero humus popolare. Ma so già che mi rimarrà di tutto questo, inevitabilmente, parafrasando il poeta… ""la rimembranza acerba!"" "
Marcòn, infermiere del locale manicomio (ben prima che fossero chiusi dalla riforma Basaglia) e Corsini, giornalaio sui generis
La fontanella è ancora lì, ma oggi quel luogo è quasi sempre deserto, nonostante le panchine in pietra collocate lì vicino. Eppure un tempo nei pressi del “pumpein” della Dogana le persone vi si recavano e vi sostavano non solo per attingere acqua, ma perché vi stazionavano con regolarità fruttivendoli ambulanti e soprattutto i mulёtta
Più che un carrettino, quello dell’antico mulёtta era un trabiccolo abbastanza macchinoso, quasi barocco. Era un marchingegno azionato da pedali che facevano muovere la ruota in pietra sovrastata da un contenitore di acqua per raffreddare i metalli
Un luogo della Piacenza di una volta: da “Tanèi” si beveva perché si cantava, non il contrario
La passione per la lirica della nostra città. Bastava che un melodramma andasse in scena al Municipale che subito dopo la “première”, il mattino seguente, si sentissero lattivendoli ed operai, mentre andavano al lavoro, fischiettare i passi più melodiosi
La figura di Mario Pantaleoni, storico pescatore, ci ha lasciato molti ricordi della vita attorno al grande e maestoso fiume brulicante di vita e attività lungo le sue sponde