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Piacenza, una storia per volta

Piacenza, una storia per volta

A cura di Giuseppe Romagnoli

"Salus et Virtus": dal 1930 inizia la grande passione per il pugilato

Ma indubbiamente l’attività “principe” della Salus, dopo il Trenta, restò il pugilato. Questo sport è quello che ha mietuto i maggiori successi e la più intensa attività. Dal 1919 si sono susseguiti nomi di eccezione

Seconda parte 

Fu il combattimento tra il pugile genovese Garassini e quello milanese Poli nel grande cortile del Foro Boario presso Barriera Genova avvenuto nel 1914, ad accendere la scintilla per la “nobile arte”. Da allora per moltissimi anni, pur con diverse fasi di blocco, si sono susseguiti avvenimenti e nomi altisonanti a cominciare dai primi insegnanti Giuseppe Galli, “Pipèi” Podestà, ai pugili pionieri Lodigiani, Gardani, Fabbri, Mora, Pollastri. I ginnasti della Salus '30-2-2

Ininterrotte anche le manifestazioni organizzate dalla Salus nei vari ambienti cittadini: allo stadio comunale, al piccolo stadio “Lia Chiapponi”, nel vecchio foro Boario, alla mostra fieristica, al Politeama ed in tanti altri luoghi. Alcuni di questi momenti costituiscono veramente delle pietre miliari: le finali preolimpiche al cinema Iris, i confronti Italia-Baviera, Italia- Ungheria al Politeama, il combattimento tra Peire ed il perdente Bottarelli, lo scontro all’Ente Fieristico tra Tiberio Mitri e lo sfidante Malembroc, la venuta di Primo Carnera nel 1933 alla vigilia della conquista del titolo mondiale al Medison Square Garden di New York. Memorabili nella nostra città gli incontri preolimpici sul ring issato nel 1932 al cinema Iris. Protagonisti Gino Rossi ed Aldo Longinotti che parteciparono con il ciclista caorsano Attilio Pavesi (vincitore della 100 Km) alle Olimpiadi di Los Angeles.

A Piacenza Rossi si sbarazzò del milanese Bassi, Longinotti dello spezzino Aldoini. Alle Olimpiadi mentre Longinotti fu subito eliminato, Gino Rossi giunse alla finalissima, sconfitto solo da un discutibilissimo verdetto della giuria che fece gridare allo scandalo. Ma anche altri sport come il calcio (seppure in una fugace apparizione negli anni Venti) e la ginnastica hanno contrassegnato la vita di questo sodalizio, e non si deve dimenticare la pallacanestro entrata alla Salus in punta di piedi, quasi con soggezione, nel primo Dopoguerra con formazioni prima maschili e poi femminili, seguite tecnicamente da Pino Buonocore, studioso dei problemi del canestro e da Piero Maiorca che tenne le redini della compagine per un ventennio. la sede-2

Avvenimento eccezionale: due piacentine, Anna Neri e A. Sommi passarono all’Onda di Pavia e fecero parte della nazionale azzurra che disputò i campionati europei a Mosca nel 1951e a Belgrado nel 1952, per tornare poi alla Salus. Non erano quelli tempi di ingaggi e reingaggi, termini del tutto sconosciuti e così la società piacentina poté ancora contare su due pedine di valore, dimostrato ampiamente negli stadi sovietici e jugoslavi contro avversarie di tutta Europa.  Altre esponenti del settore furono Girometta, Marchionni, Prola ed Adele Bruschi che per diversi lustri, con commovente altruismo ed attaccamento ai colori salussini, fu protagonista del basket locale. Vent’anni di campionati vissuti con alterna fortuna nella caserma dei Vigili del Fuoco in Viale Beverora e sullo spiazzo del Liceo Scientifico a Barriera Genova, episodi indimenticabili di accanimento e durezza di contatti fra le rappresentanti del “gentil sesso”, con conseguenze utilizzo, a volte, di cerotti ed ingessature.

Ma indubbiamente l’attività “principe” della Salus, dopo il Trenta, restò il pugilato. Questo sport è quello che ha mietuto i maggiori successi e la più intensa attività. Dal 1919 si sono susseguiti nomi di eccezione. Ai già citati precursori bisogna aggiungere l’insegnante Gino Franzone, i campioni italiani Antonio Crosia nei massimi, Gino Bosoni ed Augusto Civardi nei piuma, il professionista Girometti ed Angelo Molinari campione italiano dilettanti pesi piuma. Fra i professionisti (ne dimenticheremo sicuramente…) Manfredi, Peratici, Nuvolati, Orsi, Bernazzani, Cappellini, ed altri divenuti poi istruttori come Libè, Pezzi, Andreoni, Marzaroli, Agosti. Una sfilza interminabile di nomi a sottolineare l’impegno che la Salus e Virtus ha sempre trasfuso a favore dell’attività fisica in tutti questi lunghi anni di storia, meriti evidenziati anche dal riconoscimento della Stella d’oro al merito sportivo attribuitale del CONI. Un sodalizio che con altre gloriose società come la Vittorino e la Nino (di cui tratteremo) ha enormemente contribuito alla diffusione dello sport nella nostra città.

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"Salus et Virtus": dal 1930 inizia la grande passione per il pugilato

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