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Sabato, 20 Aprile 2024
Piacenza, una storia per volta

Piacenza, una storia per volta

A cura di Giuseppe Romagnoli

Santa Rita, santa dei piacentini da sempre

Oggi percorrere lo Stradone Farnese non sarà semplice. Come da tradizione si tiene la benedizione dei mezzi di trasporto, perché nella nostra città è molto viva la devozione a Santa Rita quale protettrice degli automobilisti. Si festeggia infatti ogni anno il 22 maggio

Oggi percorrere lo Stradone Farnese non sarà semplice! Come da tradizione si tiene la benedizione dei mezzi di trasporto, perché nella nostra città è molto viva la devozione a Santa Rita quale protettrice degli automobilisti; si festeggia infatti ogni anno il 22 maggio. A Piacenza, nel Santuario di Santa Rita a lei dedicata ed amministrata fino a pochi anni fa dai frati Cappuccini, sono in programma messe e la supplica alla Santa. Per tutta la giornata i religiosi sono a disposizione dei fedeli per la benedizione delle rose, che sono vendute in appositi banchetti allestiti sul sagrato della chiesa.  

La venerazione di Rita da Cascia (morta nel 1447) da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dall'elevato numero e dalla qualità degli eventi prodigiosi, riferiti alla sua intercessione, tanto che acquisì l'allocuzione di "santa degli impossibili". La sua beatificazione avvenne, però, dopo varie vicissitudini, soltanto nel 1628, 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VIII, già vescovo di Spoleto. Leone XIII, nel 1900, la canonizzò come santa. La devozione popolare cattolica per santa Rita è tuttora una delle più diffuse al mondo, ma, fin dal 1600 e per opera degli agostiniani, è particolarmente radicata, oltre che in Italia, in Spagna, Portogallo e America Latina.

Fin qui la dovuta presentazione. La foto che oggi offriamo ai nostri lettori richiama un tempo quando le auto che transitavano in città erano davvero in numero limitato, il convento si estendeva fin sul Facsal dove non c’erano ancora abitazioni. Un terrapieno consentiva di scendere nel vallo delle mura, luogo di gioco per generazioni di ragazzi.

La foto che conferma dunque la tradizione di devozione dei piacentini per la Santa, e la tradizionale pesca di beneficienza, è stata scattata dal Cantone del Canale che ha questo nome perché vi scorreva sotto, per tutta la sua lunghezza, il Rio S.Savino. Quel tratto che collega Lo Stradone a via Gaspare Landi, già detto dei Capuccini, era anticamente designato con l’appellativo dei Cantone del Re o dei Re, mentre il secondo tratto, oggi chiuso era indicato con l’epiteto infamatorio di Cantone della Spia. Alla fine della via, sulla destra si trovava l’osteria “dal canàl”; sulla sommità del cantone, fino ai primi anni Sessanta, c’era un grande tombino nel quale, una volta sollevato, si gettava la neve tolta da strade e cortili limitrofi.

Santa Rita, santa dei piacentini da sempre

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