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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Antibiotici e resistenza batterica

Testato un nuovo antibiotico in grado di distruggere batteri multiresistenti agli antibiotici in uso

Il fenomeno della resistenza batterica agli antibiotici crea preoccupazioni in tutto il mondo. I germi, stanno infatti, conquistando dei sistemi di adattamento ambientale formidabili, tanto da riuscire ad evolversi più rapidamente delle scienze biologiche e farmaceutiche.

Dai progressi della genetica, con la conoscenza del genoma degli agenti patogeni, oltre che dell'uomo, si potrà comprendere perché certi individui sono più suscettibili di altri alle infezioni, quali sono i punti deboli di un batterio ed allestire conseguentemente nuovi farmaci antibiotici. Oggi, sono inoltre, a disposizione metodi innovativi di biologia molecolare (PCR: Polymerase Chain Reaction), tecnica per l'amplificazione del DNA batterico che consentono di identificare più velocemente gli agenti patogeni e combatterli con più efficacia.

Il fenomeno della resistenza agli antibiotici, specie in ambiente ospedaliero con ceppi multiresistenti, cioè resistenti a tre o più antibiotici diversi e per il carattere trasmissibile di tale resistenza, rappresenta un importante problema attuale. Si conoscono due tipi di resistenza agli antibiotici: di tipo cromosomico ed extra cromosomico.

La resistenza di tipo cromosomico è dovuta ad una mutazione spontanea della sequenza delle basi nucleiche del cromosoma batterico. La resistenza di questo tipo è stabile e trasmessa ereditariamente. Nella resistenza di tipo extracromosomico, l'informazione genetica responsabile della resistenza ad uno o più antibiotici è contenuta in elementi extracromosomiali costituiti da DNA, detti episomi e plasmidi.

Qualunque sia il tipo di resistenza, la somministrazione dell'antibiotico favorisce, con l'eliminazione dei germi sensibili, lo sviluppo e la diffusione di germi ad esso resistenti. E' di fatto dimostrato che la frequenza di resistenza ai farmaci antibatterici in una data popolazione è proporzionale alla entità del loro uso, quindi il metodo migliore per ridurre la resistenza, mantenendo l'utilità del farmaco è di limitarne l'uso ai casi di effettiva necessità.

Preoccupanti sono le frequenti infezioni che i pazienti contraggono negli ospedali e luoghi di cura, soprattutto se provocate da batteri resistenti, in quanto il loro sistema immunitario è spesso compromesso dalla malattia.

Sono particolarmente esposti a complicanze infettive durante la degenza i pazienti che presentano una compromissione dei loro meccanismi di difesa, sia per la malattia di base che per la terapia e le manovre strumentali a scopo diagnostico - terapeutico a cui possono essere sottoposti (cateterismi arteriosi e venosi, endovescicali, esami endoscopici ecc.). L'uso prolungato di antibiotici in un ambiente circoscritto, come quello ospedaliero, determina una pressione selettiva sui ceppi batterici resistenti, facilitandone l'emergenza. Di recente, è stato testato su centinaia di pazienti un nuovo antibiotico in grado di distruggere batteri multi resistenti ai diversi antibiotici in uso. Questo è il risultato di un trial clinico reso noto sulla rivista "The Lancet Infectious  Diseases": si chiama "Cefiderocol " e sembra in grado di annientare infezioni da Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter  baunaminii, Enterobacteriaceae. Lo studio è stato svolto da Simon Portsmouth della Shionogi Inc, in USA, coinvolgendo  448 adulti  ospedalizzati  con gravi infezioni del tratto urinario. Sono in corso altre sperimentazioni sia su pazienti con polmoniti che su gravi infezioni ospedaliere. Il Cefiderocol, nuova cefalosporina è un antibiotico accoppiato con un agente sideroforo, contro cioè la capacità di legare il ferro ionico, elemento vitale per Pseudomonas aeruginosa. Circa l'80% di tutte le infezioni connesse alla assistenza riguarda il tratto urinario, ferite chirurgiche,l'apparato respiratorio ed infezioni sistemiche  (sepsi, batteriemie). Le infezioni ospedaliere, soprattutto quelle ad andamento endemico sono spesso prevenibili ed evitabili attuando sistemi di controllo (sorveglianza attiva), mettendo in atto, giornalmente, norme comportamentali adeguate, aumentando le misure di igiene personale e ambientale ed una corretta gestione del paziente.

Antibiotici e resistenza batterica

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