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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Come prevenire l'osteoporosi

Principali fattori di rischio della malattia che in Italia colpisce circa 5 milioni di persone  

L'osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una ridotta  massa ossea e dal deterioramento  della struttura  del tessuto osseo con conseguente  predisposizione  alle fratture, soprattutto dell'anca, colonna vertebrale e polso. Si stima che in Italia vi siano circa 5.000.000 di persone, più dell' 80%  sono donne in post menopausa. La salute dell'osso è un processo che deve riguardare tutte le fasi della vita e  per questo, il Ministero della Salute ha adottato Linee Guida  per la prevenzione  della malattia. Occorre quindi, seguire una dieta bilanciata  ricca di calcio e vitamina D, praticare esercizio  fisico adeguato, seguire stili di vita sani ( senza droghe, riduzione di alcol e  fumo), una  idonea esposizione solare e  quando necessario, eseguire esami per definire la densità  minerale  ossea ed eventualmente sottoporsi a terapia specifica.

I sintomi che potrebbero indicare la presenza di osteoporosi o  fragilità ossea sono:dolori alla colonna vertebrale, perdita di altezza, perdita di un dente,  postura incurvata, frattura ossea. La tecnica che consente la diagnosi di osteoporosi è la densitometria ossea. La metodica più utilizzata è la densitometria a raggi X a doppia energia (DEXA) che consente  la valutazione  della quantità  di osso, sia trabecolare che corticale.

La MOC (Mineralometria ossea computerizzata) con tecnica DEXA (Dual Energy X- ray Absorptiometry) è l'esame che misura la massa minerale ossea (BMC) e la densità  minerale ossea (BMD). Valori di T-score compresi tra + 1 e - 1 DS indicano una mineralizzazione  ossea  nella norma. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, si tratta di osteopenia quando il valore del T-score è inferiore  a -1 DS  e di osteoporosi  quando il T-score  è inferiore  a -2,5 DS. La tecnica permette di misurare il contenuto minerale osseo a livello  del rachide lombare, del femore prossimale e dell'intero scheletro. La prima fase di diminuzione della quantità di minerali contenuti  nell'osso prende il nome di osteopenia, cioè di  impoverimento  dell'osso, che non dà sintomi, ma segnala un aumentato rischio di fratture. La differenza tra osteopenia e lo stadio patologico successivo, cioè l'osteoporosi è quantitativa e, mentre nel primo caso, difficilmente si giunge alla frattura, nel secondo, la possibilità è molto elevata. L'osteoporosi, nella maggior parte dei casi, coinvolge le donne nel periodo  post menopausa, quando diminuisce  la produzione degli estrogeni, ormoni fondamentali  nel mantenimento  della  normale struttura ossea. La senilità, il fumo, il caffè, l'eccessiva magrezza, l'abuso di alcol, una alimentazione con ridotto  apporto di calcio, la sedentarietà,  uso di determinati  farmaci  (cortisonici, anticonvulsivanti,  diuretici, ormoni tiroidei, lassativi, antisecretivi contenenti sali di alluminio), menopausa precoce, dieta con eccesso di proteine  e sodio, sono da considerare  fattori di rischio. Il femore, nella parte superiore, a livello della testa e del collo, le vertebre, soprattutto  il tratto  dorso - lombare e il radio, nella parte distale  cioè in prossimità  del polso, sono le parti a maggiore rischio frattura.

Nelle donne di età superiore ai 65 anni  e negli uomini al di sopra dei 70 anni, è consigliabile  l'esecuzione dell'esame  MOC, che va ripetuto  non prima che siano trascorsi  18 -24 mesi. Nella età giovanile  e nelle donne in post menopausa, va incoraggiato il consumo  di cibi  ricchi  di calcio, come: latte, formaggi, yogurt e nel caso la dieta non sia sufficiente è indispensabile  una integrazione esterna di calcio e vitamina D, su valutazione  del medico curante. L'esposizione al sole può essere sufficiente per il raggiungimento di adeguati livelli di vitamina D nella persone in  generale, ma  non nei soggetti  a rischio frattura  e negli anziani. L'esposizione solare garantisce un contributo tra il 60 e l'80% per la produzione di vitamina D. L'attività fisica  ideale  deve sviluppare insieme  ossa e muscoli, ha sempre più  una validità preventiva, ma anche  terapeutica  e  deve essere prescritta da personale  competente  per evitare effetti  collaterali.

COMPOSIZIONE E FUNZIONI DEL TESSUTO OSSEO - E' costituito da una componente  organica, il collagene su cui si depositano  i sali minerali (cristalli di fosfati  di calcio), secondo una disposizione  che è  regolata   da due gruppi di cellule: gli osteoblasti  e gli osteoclasti che hanno tendenze e caratteristiche opposte. Gli osteoblasti hanno capacità  costruttive, mentre gli osteoclasti   eliminano residui inutili  ed eventuali eccessi.  In condizioni  normali  i due tipi di cellule operano  in equilibrio.

A 20 anni, il 90%  della struttura ossea è già costituito, dai 20 ai 30 anni viene completata  e la maggiore  densità  ossea raggiunta in quel periodo viene definita "picco  di massa ossea". Più alto è il suo valore e minore è la possibilità di successivo impoverimento   minerale dell'osso. Dopo i 30 anni, per naturali processi di invecchiamento, peraltro  molto lento, inizia il decadimento  della matrice.  Nei giovani, avviene  il modellamento  che consiste nell'accrescimento  e deposizione di tessuto  osseo; l'attività di rimaneggiamento  cellulare che avviene negli anni successivi  al picco  di massa, viene definito rimodellamento  osseo, un processo che permette  l'adattamento alle  sollecitazioni  che la vita quotidiana  richiede. 

 

 

 

 

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