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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Covid-19, studi sperimentali in corso

Dal primo farmaco specializzato in Olanda al Tocilizumab sperimentato in Italia, con risultati promettenti

Diversi studi clinici sperimentali su farmaci nella cura della Covid -19 riguardano anticorpi monoclonali (MAb Monoclonal Antibodies): un insieme di anticorpi identici fra loro, in quanto prodotti da linee cellulari provenienti da un solo tipo di cellula immunitaria e prodotti con tecniche di DNA ricombinante.

Possiedono un’affinità altamente specifica per un determinato tipo di antigene e si legano a esso, consentendo in questo modo di ottenere una marcata risposta immunitaria nei confronti di quella tossina, proteina, mediatore chimico, cellula maligna o agente patogeno che costituisce il target della terapia. Sono progettati per riconoscere specificatamente un unico determinato antigene e si legano ad esso, neutralizzandolo.

Il primo FARMACO SPECIALIZZATO contro il Coronavirus Sars - CoV - 2 è stato sviluppato dal Gruppo della Università olandese di Utrecht, guidato dal professor Chunyan Wang e pubblicato sul sito BioRxiv. Si tratta di un anticorpo monoclonale che riconosce la proteina che il virus usa per aggredire le cellule respiratorie umane. Il farmaco dovrà essere sperimentato per avere la sicurezza di efficacia nell'impiego dei pazienti e ci vorranno mesi prima che sia disponibile.

Il nuovo farmaco sperimentale si lega a una glicoproteina detta "Spike" ("S protein o trimeric spike glycoprotein"), la quale si trova sulla superficie del Coronavirus. In questo modo, il farmaco, impedisce alla proteina e di conseguenza al virus, di agganciare le cellule e di penetrare al loro interno per replicarsi. I ricercatori confidano che il farmaco abbia delle buone potenzialità per il trattamento e la prevenzione della Covid- 19.

AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha autorizzato tre nuove sperimentazioni cliniche su farmaci nel trattamento della Covid -19.

Uno studio riguarda due farmaci biologici: EMAPALUMAB e ANAKIRNA che vedrà coinvolti quattro ospedali italiani per valutarne l'efficacia e la sicurezza. La sperimentazione coinvolgerà 54 pazienti e dovrà testare la capacità che i due farmaci hanno nella riduzione del distress respiratorio.

Lo studio è di fase 2/3, randomizzato (trattamenti comparabili ed omogenei, bilanciati), multicentrico, per valutare l'efficacia e la sicurezza di somministrazioni endovenose di Emapalumab, un anticorpo monoclonale, anti-interferone gamma e di Anakirna, un antagonista del recettore per la interleuchina 1 (IL - 1) a confronto con una terapia standard, nel ridurre l'iperinfiammazione e il distress respiratorio, in pazienti con Covid -19.

Un secondo studio autorizzato è concentrato su un farmaco già in uso per l'artrite reumatoide, l'anticorpo monoclonale SARILUMAB, un antagonista del recettore per l'interleuchina - 6 (IL- 6), di Fase 2/3, randomizzato, controllato, rispetto a placebo, per valutare l'efficacia e la sicurezza di somministrazioni endovenose.

Il terzo studio autorizzato è il per il farmaco TOCILIZUMAB, anch'esso in uso per l'artrite reumatoide, utilizzato in casi precoci e gravi di polmonite interstiziale.

Nello studio RCT-TCZ - Covid -19, italiano, coordinato dalla Azienda Sanitaria IRCCS di Reggio Emilia, randomizzato, di Fase 2, in pazienti con polmonite da Covid -19 viene confrontata la somministrazione precoce del Tocilizumab (un inibitore della interleuchina 6 (IL-6), verso la somministrazione del Tocilizumab all'aggravamento.

Il protocollo di sperimentazione autorizzato dall'AIFA è partito da Napoli, grazie al lavoro dei professori Paolo Ascierto, Ricercatore Oncologo, Istituto Pascale  e Vincenzo Montesarchio, Primario Infettivologo Ospedale Cotugno, che hanno puntato per primi in Italia sulla terapia a base di Tocilizumab.

Il professor Montesarchio ha dichiarato "sono stati trattati 75 pazienti, di questi, 45 hanno avuto miglioramenti, cioè circa il 60%. Pazienti assistiti con il casco CPAP con ventilazione respiratoria meccanica sono migliorati, respirano meglio, passando dalla terapia intensiva al reparto. Tra questi 75, ad oggi , 7 sono stati dimessi, 13 sono deceduti.

Dal punto di vista del miglioramento respiratorio, i risultati sono ottimi, ma è molto importante somministrare il farmaco prima che la situazione polmonare si aggravi. Al momento, i pazienti affetti dalla Covid - 19 trattati con Tocilizumab, in tutta Italia sono più di mille. Siamo in contatto con i colleghi cinesi con i quali ci confrontiamo, ma anche con spagnoli e statunitensi. Quando ci saranno i dati sullo studio controllato dell'Aifa, avremo la risposta definitiva: quei dati ci diranno con rigore scientifico se questo farmaco ha effettivamente una sua validità, così come a noi sembra, valutando i miglioramenti dei pazienti trattati".

Covid-19, studi sperimentali in corso

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