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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

La Giornata mondiale senza tabacco

“Proteggere i giovani dalle tattiche dei produttori e prevenire l'uso di tabacco e nicotina". In Italia la legge Sirchia ha ridotto di 1 milione i fumatori che però sono ancora 11 milioni e 600.000, 80.000 i decessi anno

Si celebra il 31 Maggio la giornata mondiale senza tabacco 2020 per promuovere una campagna di marketing e sollecitare i giovani ad impegnarsi nella lotta contro la "big Tobacco", in risposta alle diverse tattiche commerciali che sistematicamente vengono promosse dalle industrie operanti nel settore del fumo. Questa campagna mondiale vuole sfatare i falsi miti e far emergere il concetto di manipolazione, in particolare attraverso la pubblicità dei nuovi aromi e prodotti. Questa la sintesi dell'Istituto Superiore di Sanità, Osservatorio Fumo alcol e droga. In Italia, i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni, le donne 4,5 milioni.

La legge "Sirchia del 10 gennaio 2005 art. 51" che vietava il fumo nei locali pubblici al chiuso, proposta dall’allora Ministro della Salute Girolamo Sirchia, compie 15 anni, ed ha portato ad un milione di fumatori in meno e la crescente consapevolezza collettiva rispetto ai danni dall'uso del tabacco. Tra i principale effetti ottenuti dalle leggi antifumo nel corso degli anni è quello di aver sensibilizzato la popolazione nei confronti dei danni provocati dal fumo. In Italia, secondo i dati "Passi" relativi al 2018 è totalmente rispettato in circa il 73% dei casi il divieto di fumo nei luoghi chiusi. Il termine "leggero" (o light o mild ) riferito alle sigarette è fuorviante perchè le differenze con quelle normali, in termini di effetti sulla salute è irrilevante. Neppure il sigaro e la pipa sono alternative più sicure, anche se portano ad inalare il fumo meno profondamente. Ciò riduce leggermente il rischio di tumore al polmone rispetto a chi fuma sigarette, ma favoriscono lo sviluppo di tumori della bocca, gola, esofago e pancreas.

IL MINISTERO DELLA SALUTE SU FUMO E COVID-19

Fumare nuoce gravemente alla salute ed ancora di più nei tempi della Covid - 19. Questo è il monito dell'Istituto Superiore di Sanità a tutte le persone che non riescono perdere il vizio del tabacco. Studi recenti condotti in Cina, indicano un aumento significativo di rischio di almeno tre volte di sviluppare polmonite severa da Covid-19, in pazienti con storia di uso di tabacco, rispetto a non fumatori.

Un terzo dei fumatori positivi alla Covid - 19 presentava all'atto del ricovero una situazione clinica più grave di non fumatori e per loro il rischio di avere bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica era più alto. Questi studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontrata che sarebbe del 4,7% negli uomini e il 2,8% nelle donne.

- Come smettere di fumare?

Sfruttare il maggior tempo libero e le necessità di cambiamento delle abitudini giornaliere per abbandonare il consumo di tabacco e nicotina.

Smettere di fumare è possibile. In Italia vi sono Centri Antifumo presenti su tutto il territorio nazionale dove operano specialisti in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione del consumo dei prodotti di tabacco, anche attraverso interventi personalizzati.

Chiama il numero verde ISS contro il fumo 800554088  Attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 per informazioni e sostegno nel cambiamento.

Il fumo di sigaretta

Secondo l'OMS il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile della nostra società. Ogni anno nel mondo a causa del tabacco perdono la vita circa 8 milioni di persone, delle quali 1,2 milioni non fumatori, ammalate a causa del fumo passivo. Secondo il Ministero della Salute, le vittime delle sigarette in Italia, ogni anno, sono circa 65.000.

L'Istituto Superiore di Sanità stima che il fumo di tabacco sia responsabile di 1/3 delle morti per cancro e del 15% circa di tutti i decessi che avvengono per qualunque causa. Molti studi scientifici hanno dimostrato che chi fuma tabacco rischia più degli altri di sviluppare oltre 50 malattie, non solo tumorali. Il fumo aumenta il rischio di morte per enfisema, ictus, infarto, ischemia cerebrale e degli arti.

Le sostanze cancerogene contenute nel fumo favoriscono lo sviluppo di tumori del polmone, cavo orale, gola pancreas, colon, vescica, rene, esofago, mammario e di alcune leucemie. Ogni volta che si accende una sigaretta si introducono oltre 4.000 sostanze chimiche, almeno 80 delle quali, secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro (AIRC) sono cancerogene.

Il monossido di carbonio, lo stesso gas responsabile degli avvelenamenti da gas di scarico delle auto e delle stufe,  impedisce all'ossigeno di legarsi alla emoglobina e di conseguenza, provoca danni cardiovascolari. La nicotina è responsabile degli effetti del fumo sul cervello e della dipendenza fisica. Il catrame contiene molte sostanze cancerogene come benzopirene ed altri idrocarburi aromatici. Il fumo contiene inoltre altre sostanze: il solvente acetone, ammoniaca, arsenico, formaldeide, acido cianidrico, nitrosammine e sostanze radioattive.

I costituenti del fumo con maggiore potenziale cancerogeno sono l'1,3 butadiene, l'arsenico, il benzene, il cadmio. Il benzene è responsabile di una quota significativa (dal 10 al 50%) delle leucemie provocate dal fumo. Tra le sostanze radioattive è di particolare rilievo il polonio 210. Chi fuma un pacchetto al giorno ha lo stesso rischio biologico come a sottoporsi a 25 radiografie del torace, dichiarano gli esperti. Questa sostanza, infatti, si deposita nei polmoni, esponendoli ad altissime dosi di radiazioni ad alta energia che possono indurre mutazioni potenzialmente cancerogene nel DNA. Il benzopirene, uno degli idrocarburi policiclici aromatici più studiati tende a mettere fuori uso il gene  che codifica per la proteina p53, una delle molecole più importanti per proteggere l'organismo dal cancro.

- Effetti del fumo passivo

I danni del fumo si estendono anche a chi, per il fatto di vivere o lavorare  insieme a fumatori è stato costretto a respirare sia il fumo emesso dal fumatore dopo che lo ha inalato che quello liberato direttamente dalla combustione delle sigarette.

Il fumo passivo è responsabile di almeno una quota di tumori al polmone nei non fumatori, oltre che di malattie cardiache e asma.

I risultati pubblicati sulla rivista "Lancet" di uno studio effettuato da esperti della OMS, hanno dimostrato che nel 2004 sono decedute per cause attribuibili al fumo passivo oltre 600.000 persone, 165.000 delle quali, bambini che vivevano in casa con un fumatore.

I neonati esposti al fumo sono più soggetti alla SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), cioè la morte in culla, nel primo anno di vita.

Se si continua a fumare, soprattutto dopo il terzo mese, crescono le probabilità che la gravidanza si interrompa, che il nascituro sia poco vitale, abbia un  basso peso  alla nascita, oppure sviluppi altri problemi di salute.

I vantaggi immediati dello smettere di fumare sono per il cuore e i polmoni. Chi smette prima dei 35 anni, secondo l'American Cancer Society annulla al 90% le conseguenze negative.

La Giornata mondiale senza tabacco

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