Sigarette elettroniche, l’Istituto superiore di sanità lancia l’allerta sugli effetti
Sulle sigarette elettroniche l'Istituto Superiore di Sanità, dopo i casi sospetti di grave malattia polmonare avvenuti negli Stati Uniti, ha fatto scattare l'allerta di tipo 2 e vigilare sugli effetti derivanti dall'utilizzo delle sigarette elettroniche. L'appello, rivolto agli Assessorati Regionali di tutta Italia è quello di monitorare sulla possibilità che si verifichi una patologia polmonare di grave entità tra le persone che utilizzano le e-cig. Negli Stati Uniti, hanno già provocato più di 30 vittime e per proteggere i minori; a San Francisco le e-cig sono state tolte dal mercato con un decreto che ne vieta la vendita.
Recentemente, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito le sigarette elettroniche: "indubbiamente dannose e vanno regolamentate". L'OMS ha inoltre precisato che anche se il contenuto di nicotina è inferiore e si evitano il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo della pipa, sigari e sigarette, le e-cig rappresentano, comunque, rischi per la salute, pur non essendo ancora valutati in modo definitivo.
Non ci sono neppure prove sufficienti a dimostrare che siano di aiuto per i fumatori che intendono smettere, poiché la maggior parte di loro, le usa in parallelo alle sigarette tradizionali.
Nel mondo, ogni anno, sono circa 8 milioni le persone che muoiono a causa del fumo, compreso quello passivo e i fumatori oltre 1 miliardo; in Italia circa 83.000 i decessi e 12,2 milioni i fumatori.
La decisione dell'Istituto Superiore di Sanità di emanare l'allerta è stata assunta sulla base delle segnalazioni ricevute dall'Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona. In Italia, 900 mila persone fanno uso di sigarette elettroniche, ma circa l'80% fumano anche le sigarette tradizionali, inoltre, si aggiungono 600.000 persone che usano prodotti da tabacco riscaldati con dispositivi che producono vapori con nicotina, senza combustione.
La legislazione italiana (Decreto del 2016), vieta la vendita ai minori di 18 anni e ristretta ai negozi autorizzati. Esiste anche, una blacklist delle sostanze che non possono essere utilizzate nei liquidi, tra cui THC, caffeina e taurina.
I dirigenti sanitari degli Stati Uniti - dichiara l'Istituto Superiore di Sanità - stanno segnalando sintomi di gravi lesioni polmonari che avvengono tra le persone che utilizzano prodotti per sigarette elettroniche. Finora, sono stati segnalati 1479 casi di malattie polmonari legati allo svapo e 33 i decessi confermati. Sono stati segnalati casi di patologie derivanti da una serie di prodotti e sostanze, tra cui quelli contenenti: nicotina, Tetraidrocannabinolo (THC), cannabis, cannabidiolo (CBD) e cannabinoidi sintetici.
I sintomi di queste patologie insorte in America sono diversi. In molti casi, i pazienti riferiscono di un inizio graduale con tosse, difficoltà respiratoria e/o dolore toracico, mentre alcuni altri hanno anche riferito sintomi gastrointestinali.
COMPOSIZIONE DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE E POSSIBILI RISCHI CORRELATI
Il PV (Personal Vapouriser ) è lo strumento per inalazione di vapori. Il dispositivo è elettrico e per mezzo di una scarica di corrente riscalda sostanze che provocano la evaporazione - e non la combustione - di un e-liquid, una soluzione a base di diversi elementi.
L'acqua, serve per diminuire la densità degli altri componenti e si trova in circa il 10%. Il glicole propilenico, che è un additivo alimentare e farmaceutico, commestibile, potabile e iniettabile, viene usato per disciogliere altre sostanze. Inoltre, è presente il glicerolo che è un costituente naturale di oli e grassi, un composto naturale del corpo umano, un additivo vegetale e commestibile.
Altri componenti sono la presenza di aromi che sono sapori e odori, un concentrato derivato da fonti naturali e artificiali. I costituenti dell'e-liquid possono essere miscelati in percentuali variabili a seconda del gusto personale. La sigaretta elettronica è quindi un sistema aperto in cui si può inserire il prodotto che si preferisce. Esiste la libertà di decidere anche la quantità di nicotina. Il suo dosaggio in genere varia tra i 6 -24 mg.
L'esposizione alla nicotina nel vapore liberato durante l'uso delle sigarette elettroniche è stata associata ad un aumento transitorio, ma potenzialmente dannoso della rigidità arteriosa (aumento della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca), secondo una ricerca presentata a Milano durante il recente Congresso Internazionale ERS (European Respiratory Society).
Diversi studi hanno segnalato nel vapore prodotto dalle sigarette elettroniche la presenza di sostanze potenzialmente dannose. Il glicole propilenico è considerato generalmente sicuro, anche se, alcuni studi indicano che la inalazione prolungata può dare origine ad irritazione delle vie aeree, tosse e, in casi rari, asma e riniti. Il riscaldamento del glicole propilenico e della glicerina possono produrre formaldeide e acetaldeide, entrambi potenziali cancerogeni, anche se le quantità associate al consumo appaiono modeste. Sulla completa sicurezza delle sostanze usate per aromatizzare l'aerosol, mancano certezze. Il diacile, un aroma molto utilizzato è sicuro quando viene ingerito, ma è associato alla insorgenza di bronchiolite obliterante, se viene inalato per lunghi periodi ed in alte concentrazioni.
Secondo un studio pubblicato nell'aprile 2017 su una rivista della Società americana di Fisiologia, sono circa 7.000 i diversi composti aromatizzanti contenuti nelle sigarette elettroniche in vendita negli USA, con caratteristiche biochimiche molto variabili e che dovrebbero essere esaminati in maniera approfondita, per determinare la potenziale tossicità, soprattutto polmonare.