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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Grazie per gli applausi, ma la nostra divisa non ha colore politico ma un tricolore

Di applausi i miei colleghi ne hanno ricevuti tanti e da sempre, anche se a volte vengono più pubblicizzati i fischi in quanto fanno più notizia. Quegli applausi fatti ai colleghi durante un servizio di ordine pubblico a Bologna sono quindi graditi, fanno bene all’anima, ci fanno sentire vicini alla gente, ma nello stesso tempo, quando questi vengono politicizzati, a me fanno paura: il pericolo di far credere che la Polizia di Stato è politicizzata potrebbe creare ancor più tensione e inficiare gli sforzi fatti per la sindacalizzazione della Polizia di Stato e per la sua autonomia al servizio di tutti.  

Si è lottato per la sindacalizzazione affinchè la Polizia di Stato potesse essere libera di tutelare le libertà di tutti, a favore dell’imparzialità e della uguaglianza. La Polizia di Stato, la Polizia ad ordinamento civile, la Polizia e tutto ciò che rappresenta, sta rischiando di apparire, per comodo di taluni spregiudicati e opportunisti, sempre più politicizzata ancor di più di quanto lo può essere un sindacato autonomo che autonomo non mi appare più. Rischiare di dare un marchio politico netto ad un sindacato e poi partecipare a manifestazioni politiche contro un governo in nome delle forze dell’ordine (così sono stati presentati ai microfoni degli organizzatori a Bologna), di qualsiasi colore sia l’opposizione e il governo, è pericoloso in quanto la Polizia Di Stato deve garantire la sicurezza e l’ordine pubblico anche in manifestazioni politiche a prescindere di chi sta nei palazzi del Parlamento.

Cosa succederà se un giorno gli schieramenti politici che oggi si avvalgono del consenso di un sindacato fortemente rappresentativo sul Piano Nazionale, tanto da far credere che rappresenta tutti, dovessero vincere le elezioni e la Polizia di Stato, a causa di una manifestazione organizzata da schieramenti politici che oggi sono al governo, dovesse usare la forza per difendere, come spesso si fa, i palazzi del potere politico occupati da chi oggi si va a “braccetto”, mentre i nostri colleghi che stanno su strada e non sui palchi politici, respingendo giustamente i manifestanti? Potrebbero sentirsi dire che difendiamo le istituzioni non in quanto tali, ma per il colore di chi ci governerà. 

Io da cittadino, da poliziotto, da sindacalista ho paura di tutto questo, tutto questo mi inquieta e sono preoccupato per i miei colleghi che stanno su strada in quanto, per colpa di chi sta sui palchi politici e strumentalizza ogni comportamento, mi immagino già cosa potrà accadere, cosa ci aspetta e cosa saremo costretti ancora a subire per scelte autonome che fanno perdere la così decanta autonomia che sta diventando a mio modesto parere pura politica e schieramento attraverso un sindacato che dovrebbe tutelare i lavoratori e non creare consenso per uno o per l’altro.  

Per questo motivo, per quel po’ che posso rappresentare, a tutela di chi opera su strada, voglio far sapere che io e tanti miei colleghi - pur ringraziando chi ha applaudito - abbiamo la nostra idea politica, come ogni cittadino, ma indossata la divisa, siamo al servizio di tutti e  lotteremo affinché la politica non entri a far parte di tutto ciò che rappresentiamo per una Polizia democratica e di tutti, anche di chi si trova nei territori più distanti da noi. La sicurezza è anche non perdere la propria imparzialità lavorativa e garantire il libero pensiero di ogni cittadino, perché non riconoscerlo, vorrebbe dire rinnegare la nostra autonomia lavorativa . La mia divisa, non ha colore politico, ma un tricolore.

Grazie per gli applausi, ma la nostra divisa non ha colore politico ma un tricolore

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