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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

La Mafia c'è

Iniziai a parlare di Mafia al Nord attraverso le iniziative del Siap piacentino finalizzate a ricordare le vittime della Mafia. Ricordo ancora come talune cariche istituzionali mi dicevano di non dire che la Mafia era anche al Nord, disertando anche le nostre iniziative

Iniziai a parlare di Mafia al Nord attraverso le iniziative del Siap piacentino finalizzate a ricordare le vittime della Mafia - tra tutte va ricordato che abbiamo dedicato la nostra sede a Beppe Montana e Antonino Scopelliti chiedendo e riuscendo a far dedicare anche due aree verdi nel comune di Piacenza - con ospiti eccellenti che in prima linea hanno combattuto e combattono la Mafia e con la presenza dei parenti delle vittime che hanno dato testimonianze davvero commoventi: come quella di Claudia Loi (sorella di Emanuela), di Dario Montana (fratello di Beppe) di Matilde Montinaro (sorella di Antonio), di Rosanna  Scopelliti (figlia  di Antonino). 

Ricordo ancora come talune cariche istituzionali mi dicevano di non dire che la Mafia era anche al Nord, disertando anche le nostre iniziative e come altre cariche istituzionali, pur presenziando ed intervenendo, non accettavano che ciò si dicesse soprattutto quando a dirlo era il direttore di Telejato Pino Maniaci. Il quale, con il suo modo di dire le cose, suscitava ancor più interesse. Ma il modo più ironico di dire questo, lo trovò IMD – collega della catturandi – che  in più occasioni disse che in fin dei conti in Sicilia sono fortunati perché hanno solo “Cosa Nostra”, mentre qua al Nord non ci si fa mancare nulla, atteso che le tutte le mafie hanno interesse ad investire in questi territori.

Apriti cielo: come poter dire tutto ciò? Beh, pare che col tempo, le parole di Pino Maniaci, del Dr Leonardo Guarnotta, del Dr Gratteri, di  Antonio Nicaso, di Roberta Mani, di Franco Aniello, di Nadia Furnari, di Giulio Cavalli, di Piff, di IMD, di Gianni Palagoni e di tutti gli ospiti intervenuti, abbiano avuto ragione contro quel tentativo mafioso di nascondere la verità, perché se la Mafia vive, se la Mafia sopravvive, se la Mafia si rigenera, è grazie a chi rivestendo una carica istituzionale o politica, nasconde la testa sotto la sabbia e gestisce la cosa pubblica – a qualsiasi livello – operando in modo tale che il servizio al cittadino, il rispetto delle regole, il rispetto delle norme, il rispetto dei lavoratori vadano a farsi benedire. Senza dimenticare in tutto questo anche sindacalisti di basso profilo e indegni. La Mafia c’è, e bisogna aver il coraggio di combatterla in ogni nostro comportamento anche quando tutto ci rema contro, facendolo sempre con grinta e signorilità  in quanto farlo è un dovere.

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