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Giovedì, 18 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Mafia a Piacenza: sempre più cosa nostra?

Ci sono a Piacenza alcune strane resistenze che stanno danneggiando la sicurezza piacentina e che non hanno ragione di esistere, in quanto i cittadini stanno vedendo come vanno le cose e le loro preoccupazioni sono sempre maggiori. La mafia è un male davvero impressionante anche quando non uccide

L’isola felice affonda sempre più! Da quando noi del Siap abbiamo deciso di effettuare le prime iniziative antimafia tese a far conoscere le storie di chi ha sacrificato la vita per combatterla, e affinchè il loro sacrificio non venisse da una parte dimenticato e dall’altra il loro lavoro potesse proseguire con l’attenzione necessaria, le più grandi difficoltà ad effettuare le nostre iniziative informative non sono scaturite dalla Mafia, ma da parte di talune cariche istituzionali che hanno sempre cercato di non far dire che la Mafia anche per Piacenza è un pericolo. Questo è accaduto anche con atteggiamenti tesi a far fallire le iniziative che, fortunatamente, grazie alla seria sensibilità dei cittadini sono sempre andate a buon fine.

Oggi, e lo dico con orgoglio, le Istituzioni sono più attente grazie anche a chi come noi ha avuto il coraggio di calpestare terreni minati, facendo si che le coscienze fossero stimolate.  Infatti, quando nel corso degli anni c’è stata qualche operazione antimafia che ha interessato il nostro territorio grazie anche ai servizi centrali di Polizia – DIA, la prima cosa che le Istituzioni facevano in certe circostanze, era dire che era tutto sotto controllo e che quell’evento era un caso, aggiungendo che la Mafia a Piacenza non c’era.

Noi del Siap oltre ad effettuare le iniziative con associazioni, cittadini e scuole, ponevamo da sempre l’attenzione sul fatto che la sicurezza non era solo quella materiale e visibile, ma era anche quella invisibile fatta da quel controllo del territorio investigativo che consente di prevenire reati meno visibili ma sicuramente importanti, che andavano combattuti con tenacia e serietà in quanto, per scopi carrieristici,  la visibilità aveva sempre più il sopravvento a danno della sicurezza a trecentosessanta gradi: che avrebbe concesso a nostro parere migliori risultati per i cittadini Piacentini. Ma siamo stati evidentemente ignorati visto che le strategie sono sempre le stesse anche in quel piano del controllo del territorio che, come promesso al Siap, è stato  presentato in prefettura ma che, evidentemente, certe strane resistenze non ne permettono la discussione affinché si possa ottenere in questura un assetto organizzativo più qualitativo in tutti i settori che combattono l’illegalità. 

Strane resistenze che stanno danneggiando a nostro parere la sicurezza piacentina e che non hanno ragione di esistere in quanto i cittadini stanno vedendo come vanno le cose e le loro preoccupazioni sono sempre maggiori. La mafia è un male davvero impressionante anche quando non uccide, e forse proprio perché più silenziosa riesce a creare  traffici illeciti, prostituzione e corruzione che aumenta l’indotto economico delle loro casse con ingenti quantità di denaro che poi investono nel mercato locale creando danno all’economia, agli onesti imprenditori, alle aziende, ai lavoratori e alle famiglie. Una piaga che va combattuta con serietà: parlarne è importante, ma le Istituzioni, pronte a far vedere lampeggianti e auto di servizio con caroselli spettacolari utili alla vista e alle carriere, devono aver il coraggio di investire su una sicurezza reale. La Mafia piani piano sta diventando a Piacenza sempre più “cosa nostra”?

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