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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Mancano giubbotti antiproiettile e munizioni: poliziotti sono sempre più esposti a rischi

Inoltre, soprattutto alla luce di quanto è accaduto a Parigi, avremo l’opportunità di ricordare che la sicurezza ha un costo, ma che essa rappresenta l’ineliminabile precondizione per la nostra stessa libertà, per il vivere civile, per il futuro dei nostri figli

Il secondo livello annunciato dal ministero degli Interni, sinceramente cerco di comprendere cosa sia, visto che le novità che ogni giorno si registrano sono sempre di più al ribasso in tante questioni oggettive e non. E mentre i colleghi si continuano ad addestrare al tiro con un numero di proiettili inferiore a quello previsto (e non ci si sta lamentando che manca la carta igienica, ma proiettili), si apprende oggi che la quasi totalità, se non la totalità, dei giubbetti antiproiettile in dotazione nella provincia di Piacenza, dal primo gennaio 2016 scadranno, e non vedo nessun investimento di “secondo livello allerta” utile a garantirne la sostituzione.  

Oggi, come avevamo annunciato, i nuovi agenti sono stati assegnati, ma a Piacenza neanche uno, mentre sempre oggi apprendo che alla Polizia Stradale di Piacenza a breve, su cinque macchine operative, ne saranno a disposizione solo due causa usura etc. Noi  del Siap siamo ancora qua a denunciare cosa va e cosa non va, e mentre i colleghi sono sempre più esposti a rischi, attraverso la nostra segreteria nazionale apprendiamo con più certezza che gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti, fino ad oggi previsti nella bozza di legge di stabilità per il 2016, sono carenti e inadeguati. 

Il nostro obiettivo prioritario è adesso quello di poter evidenziare con forza, ancora una volta, le esigenze delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, che costituiscono una categoria di lavoratori oggettivamente sottopagata, già duramente penalizzata da sei lunghi anni di blocco dei rinnovi contrattuali, oltre che dal blocco economico e quotidianamente sottoposta ad operare in difficoltà ed esposta a gravi rischi per la propria incolumità, quando non addirittura per la propria stessa vita. 

Inoltre, soprattutto alla luce di quanto è accaduto a Parigi, avremo l’opportunità di ricordare che la sicurezza ha un costo, ma che essa rappresenta l’ineliminabile precondizione per la nostra stessa libertà, per il vivere civile, per il futuro dei nostri figli. Le esigenze della prevenzione non possono essere soddisfatte solo dall’invio dei militari. Come abbiamo già detto, infatti, la sicurezza delle nostre città deve essere ripensata, giacché la vigilanza degli obiettivi sensibili è solo uno degli elementi in gioco, come dimostra la strategia del terrore abilmente architettata ed attuata a Parigi. 

Servono con urgenza ulteriori assunzioni straordinarie, risorse per la formazione, per l’intelligence, per le strutture finalizzate alla prevenzione ed all’investigazione, a livello centrale e sul territorio. Chiediamo solo di essere messi in condizione di svolgere al meglio il nostro lavoro. Investire in sicurezza significa investire sulla democrazia e sul sereno e pacifico godimento dei diritti da parte di tutta la collettività. Vogliamo risposte concrete e confermiamo quanto annunciato: se il Parlamento non terrà conto della nostra specificità, la mobilitazione già in atto entrerà nella fase operativa, a tutela dei nostri iscritti.

Mancano giubbotti antiproiettile e munizioni: poliziotti sono sempre più esposti a rischi

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