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Giovedì, 25 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Se il capo dice «cretino»

Il capo della polizia usa un termine poco felice per giudicare il gesto altrettanto infelice di un collega artificiere, avvenuto durante gli attacchi dei manifestanti nei confronti delle forze di polizia. Un gesto da condannare, tenendo in considerazione anche il contesto in cui è avvenuto. L'epiteto utilizzato dal capo ha immediatamente scatenato le dure critiche di sindacalisti e colleghi nel web e sulla stampa

Il capo della polizia usa un termine poco felice per giudicare il gesto altrettanto infelice di un collega artificiere, avvenuto durante gli attacchi dei manifestanti nei confronti delle forze di polizia. Un gesto da condannare, tenendo in considerazione anche il contesto in cui è avvenuto. L'epiteto utilizzato dal capo ha immediatamente scatenato le dure critiche di sindacalisti e colleghi nel web e sulla stampa.

In sostanza, la parola usata dal capo non è andata giù non perché si voglia giustificare il gesto del collega, ma perché se la stessa parola la dovesse utilizzare un collega qualunque nei confronti di un questore qualunque, immediatamente si avvierebbe un grave procedimento disciplinare che prevede il blocco della carriera per un anno e, a giudicare e ad infliggere la pena, sarebbe il questore stesso.

Alla faccia della democrazia. In sostanza, se ad utilizzare certi termini è il capo o i suoi diretti collaboratori, al massimo si ottiene un richiamo. Ma se a usare termini del genere è un collega, questo è rovinato. Ed è bene sapere che il regolamento di disciplina è lo stesso per tutti. Una querela per diffamazione? A parte il fatto che molto probabilmente non andrebbe a giudizio, ci si rende conto cosa succederebbe al collega che dovesse presentare una querela contro il capo della polizia o contro un questore?  

Ho visto colleghi subire vere angherie per aver avviato procedimenti giudiziari contro i questori e Dio sa quante attenzioni ho ricevuto io per essermi rivolto alla autorità giudiziaria contro i rappresentati locali dell'amministrazione. Ma sono ancora qua.

Un'altra considerazione va fatta: se il capo ha usato il termine "cretino" conto una pedata che fa certamente male, lo pregherei di valutare bene su che termine usare circa certi comportamenti di mobbing  che si consumano, e si sono consumati quotidianamente nelle questure italiane, con atteggiamenti posti in essere dai datori di lavoro che creano e hanno creato violenze psicologiche che lasciano il segno  più di una pedata.

Violenze psicologiche che possono, da una parte, essere rivolte al cittadino per effetto imitazione da parte di chi le subisce: dall'altra offuscano la mente a lavoratori armati in un ambiente lavorativo dove, come noto, suicidi ne avvengono. E per questo c'è da chiederci su quante volte queste violenze psicologiche hanno contribuito al verificarsi di questo dramma del suicidio. Cosa succederebbe a me se, rilevando un incidente stradale con esito mortale di una giovane vita, definissi l'autista ubriaco che ha causato il sinistro come un "cretino"? Sarei punito severamente.

Se il capo dice «cretino»

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