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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

«Le volanti devono stare sul territorio e non essere distolte dalla prevenzione e dal soccorso pubblico»

Le volanti punta di diamante del controllo del territorio, troppo spesso diventano coda

Le volanti, spesso utili nei comunicati stampa comodi a volte alle carriere e alla pubblicità progresso dell'apparire, nella concretezza, a mio modesto parere, troppe volte verrebbero sminuiti nelle considerazioni dovute. Da sempre, in linea con quanto stabilito dal capo della polizia, dal numero uno della polizia di Stato, ci siamo impegnati con tenacia  affinché il personale delle volanti non venga distolto dal primario compito della prevenzione e del soccorso pubblico a favore dei cittadini contribuenti.

Ad ogni nostro intervento, ci sono sempre stati accorgimenti utili a rispettare ciò ma, come sempre, "passata la festa gabbato il santo", in linea con il sistema Italia, i nostri interventi sembrerebbero vani. Voglio dire pubblicamente che non mi stanco e che in questo, insieme al rispetto delle normative contrattuali, non farò un passo indietro neanche per prendere la rincorsa.

Nel pomeriggio del 23 novembre nonostante ci fosse in campo una sola volante che doveva controllare due terzi della città, sino alle 15, la stessa, mi informano sia stata distolta dal controllo del territorio per accompagnare un immigrato dal carcere alla questura per l'espulsione, e mentre faceva ciò, perveniva un'altra chiamata per effettuare un altro accompagnamento.

Tutto ciò va sommato a tantissime altre direttive che hanno distolto in passato le volanti per servizi che, a mio parere, nulla avrebbero a che fare con tutto ciò per cui sono in campo . Mentre la volante viene impiegata nell'accompagnamento del detenuto, e non sono sufficienti pochi minuti, ma ci vuole del tempo per entrare in carcere ed uscire con la persona da accompagnare, grazie ad accorgimenti utili alla sicurezza interna della casa circondariale (la volante in certi momenti è totalmente isolata con la sala operativa del 113), si sappia che se dovesse succedere qualcosa, anche quando ci sono due volanti e la seconda avesse bisogno di ausilio, la stessa volante, non potrebbe mai intervenire nell'immediatezza in momenti in cui i tempi vuol dire vita.

Tempo fa quando incontrai il capo della polizia a Bologna, dove lo stesso invitava i sindacati ad un maggior dialogo interno e ci invitava ad utilizzare meno il dissenso democratico pubblico, ebbi la possibilità di dire che aveva perfettamente ragione facendo una domanda semplice: cosa deve fare un sindacalista quando non riesce a far rispettare ad un dirigente quello che lei, dopo anche un confronto con i sindacati nazionali, impartendo le direttive sull'organizzazione e nel rispetto delle norme?

Non è la prima volta che denunciamo ciò, non è la prima volta che dialoghiamo e mi piacerebbe davvero che questa nostra ennesima denuncia pubblica garantita dalla nostra costituzione sia l'ultima in un ufficio dove le problematiche interne sono all'ordine del giorno. Esserci sempre non deve essere solo un motto, ma deve essere concretezza, soprattutto con il personale che opera in prima linea che, quando arresta qualcuno nelle ore serali e notturne, e va in ufficio a redigere gli atti d'inverno o in estate, non è degno  neanche di un climatizzatore in luoghi dove soggiornano anche i fermati per tutta la notte e, anche per loro, è giusto garantire salubrità in un edificio dove il freddo e il caldo si fanno sentire. 

«Le volanti devono stare sul territorio e non essere distolte dalla prevenzione e dal soccorso pubblico»

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