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Venerdì, 29 Marzo 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

«Tolti altri due poliziotti di quartiere. Sapevamo che sarebbe stato un fallimento»

Ci è stato riferito dal capo di gabinetto della Questura che i poliziotti di quartiere diminuiranno ancora di due unità. Sarà destinato alla chiusura tale servizio? Come avevamo previsto nel 2003 quando veniva pubblicizzato e vantato questo servizio, il progetto era destinato al fallimento totale

Il 10 febbraio del 2009 il quartiere Roma chiedeva più controllo del territorio e un presidio fisso. Il 12 febbraio, dopo un incontro con il Prefetto di Piacenza, chiede la stessa cosa e fa leva sul Poliziotto di Quartiere e, giustamente, viene fatto rilevare che si vede sempre meno in quanto il servizio è quasi sempre soppresso per altre esigenze lavorative. Ma oggi, c’è una novità: ci è stato riferito dal capo di gabinetto della Questura che i poliziotti di quartiere diminuiranno ancora di due unità. Sarà destinato alla chiusura tale servizio?  

Come avevamo previsto nel 2003 quando veniva pubblicizzato e vantato questo servizio, il progetto era destinato al fallimento totale in quanto da una parte, non c’erano progetti utili a investire sul servizio, e dall’altra la Questura di Piacenza, per scopi che ci sono sempre apparsi carrieristici, esagerava mettendone allora in campo circa 8 unità. Ma non ce le potevamo permettere. Nonostante questo e altro ancora, il piano del controllo del territorio, che ha fallito, continua a persistere, come persiste una violazione netta di quelle che sono le direttive del capo della Polizia in tema di gestione dell’Ufficio Volanti - Upgsp -- compreso il poliziotto di Quartiere: il quale non deve essere distolto dal servizio del controllo del territorio e dovrebbe autogestirsi.

Tutto questo, ad esempio, avviene mentre il Questore di Piacenza emana direttive sul congedo straordinario che riteniamo ingiuste e che comprimono i diritti dei lavoratori rendendoli meno sereni, in barba a quello che il Dipartimento ha già espresso. Ma nonostante questo, e la cosa fa rabbia, sino a quando non sarà risolta la questione, che comporta altro dispendio di energie, il personale dovrà rispettare le direttive del questore, come il padre eterno, in quanto se non lo fa potrebbe essere punito. Alla faccia della giustizia.

In sostanza, è questo che vogliamo far emergere, se un poliziotto non rispetta le direttive anche ingiuste del questore viene punito   ma se è il questore che non rispetta quelle del Suo capo - il Direttore Centrale del Dipartimento (capo della Polizia), non succede nulla. Del resto, cosa è successo quando noi del Siap, da 11 anni, attraverso il Dipartimento o il giudice del lavoro abbiamo fatto emergere che sono state violate leggi dello stato e direttive dipartimentali? Nulla. Ed ecco come, tra carenze del personale dovute alle politiche nazionali e quelle che noi definiamo da sempre incapacità gestionali locali, la questura di Piacenza è sempre più al collasso a differenza di tante altre realtà dove i diritti e la serenità del personale, soprattutto quello dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico - è presa  in considerazione.

Lancio un Sos al Dipartimento affinchè venga in soccorso con una ispezione seria. Ci sentiamo abbandonati in quanto, anche dopo tutto quello che è successo negli anni e dopo gli arresti dei colleghi, nessuna ispezione è arrivata anche per sentire i rappresentati dei lavoratori. Anzi, in occasione del suicidio del collega Polledri era venuta con psicologi che hanno promesso di ritornare ma che sono scappati e mai più fatti vivi. Ma sono convinto che non arriverà perché non si vuol sentire dire certe cose? Beh, sino a quando avrò fiato e si manterranno certi assetti le urlerò anche perché i colleghi vogliono pace e serenità che manca da troppi anni poiché ci sono “microbi” gestionali duri a morire e che si rigenerano nel tempo.  Se si vuole che il Siap abbassi i toni: beh, si cambi mentalità.

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