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Giovedì, 18 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

«Un sistema della spettacolarizzazione dei numeri che non poteva durare»

A nome mio personale e di tutto il Siap, porgo un augurio di buon lavoro al nuovo dirigente della Squadra Mobile di Piacenza Salvatore Blasco. Nel leggere le sue dichiarazioni pubbliche, in parte ho piacere di quel che ha affermato in quanto si intravede un tentativo di cambiamento di un sistema che noi del Siap abbiamo combattuto a livello locale e dipartimentale

A nome mio personale e di tutto il Siap, porgo un augurio di buon lavoro al nuovo dirigente della Squadra Mobile di Piacenza Salvatore Blasco. Nel leggere le sue dichiarazioni pubbliche, in parte ho piacere di quel che ha affermato in quanto si intravede un tentativo di cambiamento di un sistema che noi del Siap abbiamo combattuto a livello locale e dipartimentale - entrambi sordi - ma ho anche rabbia. Una rabbia non imputabile al dottor Blasco, in quanto se allora fossimo stati ascoltati sui numeri e sui metodi, si sarebbero potute evitare tante cose. Ne sono convinto. 

Ho scritto e riscritto questa nota mille volte in quanto ci sarebbero tantissime cose da dire, ma è giusto - per il momento - non dire più di tanto e andare avanti e dare tutto il sostegno possibile affinché le cose possano cambiare davvero per debellare finalmente un sistema lavorativo che abbiamo sempre combattuto e che ha prodotto danni, vittime e “carnefici”. Ci sono responsabilità individuali che giudicherà la magistratura. Ma noi del Siap, è bene ribadirlo, non rinunceremo facilmente a sollevare sempre le responsabilità gestionali che, se non cambiano davvero le cose - e qualche perplessità la nutro ancora - non tanto per chi arriva ma per chi non va, tutti i sacrifici saranno inutili. 

Quindi un grande in bocca lupo dottor Blasco. Staremo con lei se quello che ha dichiarato corrisponderà al vero, ma saremo anche i più critici con l’obiettivo che le cose migliorino. Comprendo la sua onestà e la voglia di riuscire, ma so che sarà difficile e che dovrà sempre fare conto con i numeri che, si fidi, non possono matematicamente aumentare se non cambia il sistema gestionale e una inversione di rotta politico-nazionale. 

Un sistema proiettato alla spettacolarizzazione dei numeri che, come ho sempre affermato, non poteva durare e che è difficile da cambiare. Un po’ come la legge Bossi Fini che tempo fa, quando era “nata”,  si esaltava e tanti questori la adoravano e la applicavano spensieratamente organizzando servizi spettacolari, anche perché il Ministro degli Interni allora era Maroni e la carriera poteva, a mio parere, dipendere dai numeri e poco importava se si ledevano i diritti dei poliziotti e i diritti umani che oggi, proprio sulla legge Bossi Fini, in tanti invocano. Che strano. Noi allora, criticavamo in parte la legge e i metodi. Oggi è difficile cambiare, ma lo speriamo.   

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