Il Nostradamus di Palazzo Mercanti le ha sbagliate quasi tutte
Sono state le Regionali più incerte e difficilmente interpretabili della storia dell'Emilia-Romagna, ma in Comune qualcuno aveva già previsto tutto. Poi, è successo l'esatto contrario
Sono state le Regionali più incerte e difficilmente interpretabili della storia dell'Emilia-Romagna, ma lui (o lei) era strasicuro. «Vinciamo facile, ve lo dico io». E rincarava la dose con ricchi dettagli. «Ce la facciamo anche con scarto, in Romagna ci votano tutti, sono stufi della sinistra e di come si è comportata in questi anni. E non c’è un imprenditore che sia con loro, anche grazie alla "sugar tax"».
A Palazzo Mercanti, nei corridoi degli uffici degli assessori, una voce si stagliava più sicura delle altre. Questo esponente dell’Amministrazione Barbieri aveva esposto a colleghi di maggioranza e anche ad alcuni cronisti, alla fine di dicembre, una serie di previsioni sull’esito delle Regionali.
“Uccellacci e Uccellini”, rubrica perfida, aveva diligentemente annotato. Ebbene, l’esponente in questione le ha cannate (quasi) tutte. In primis, l’esito più importante: la Borgonzoni non ha asfaltato Bonaccini, anzi. Semmai lo ha fatto qua a Piacenza e in qualche altra provincia. Ma la Regione è rimasta "rossa" (si fa per dire). E il distacco tra i due candidati alla presidenza non è stato neanche risicato (180mila voti).
Ma volete altri esempi del “Nostradamus” di Palazzo Mercanti? «Rancan arriverà sì primo nel Carroccio, ma prenderà al massimo 5mila voti, 6mila a esagerare» (ne ha presi 9200). «Gigi Molinari è sicuro del posto in Regione, il seggio del Partito Democratico è suo» (non è stato confermato per un secondo mandato). E poi: «La Tarasconi altro che eletta, arriverà anche terza nella sua lista, dietro la Scagnelli» (è arrivata prima, riconquistando il seggio a Bologna).
Una l’ha indovinata: la quaterna, nell’ordine giusto, dei candidati di Fratelli d’Italia. D’accordo, rimane sempre Dan Peterson come consolazione: “i pronostici non li sbaglia chi non li fa”. Però, quando si riparlerà di Elezioni Comunali, fra due anni, meglio non “farsi fare le carte” da lui (o da lei).