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Uccellacci e uccellini

Uccellacci e uccellini

A cura di Filippo Mulazzi

La Giunta Reggi si ritrova al completo: «Lavorare per la città è stato un privilegio»

Rimpatriata con gli assessori. L'ex sindaco Roberto Reggi sul voto: «In Emilia-Romagna buoni servizi, speriamo che i cittadini non si facciano abbindolare da chiacchiere e promesse assurde». Messi da parte i rancori del passato nel Pd: «Non esisteva riposo, eravamo una squadra»

Dopo la “reunion” dei tre ex assessori – espulsi o dimissionari (o dimissionati?) – della Giunta Barbieri, “Uccellacci e uccellini” registra un’altra adunata di “reduci”. Si è infatti ritrovata al gran completo – in un ristorante  - la seconda Giunta Reggi (2007-2012). «Una Giunta coi fiocchi» e «A volte ritornano» sono i commenti su Facebook dello stesso Roberto Reggi e del suo allora assessore, poi successore, Paolo Dosi. Presenti alla serata conviviale, oltre alla padrona di casa, anche gli ex Luigi Gazzola, Giovanni Castagnetti, Anna Maria Fellegara, Pierangelo Carbone, Ignazio Brambati, Francesco Cacciatore e Giovanna Palladini.

Come mai questa rimpatriata? «Era ora di ritrovarci tutti insieme, dopo tanto tempo – ha spiegato l’ex assessore al commercio Katia Tarasconi, oggi consigliera regionale in cerca della riconferma, oltre che imprenditrice -. Le differenze che ci sono state tra alcuni di noi poi con il tempo sono state messe da parte». In seguito, durante il mandato di Dosi, Cacciatore e Palladini vennero infatti estromessi dalla Giunta Dosi a metà mandato (insieme a Pierangelo Romersi e Paola Beltrani) e spesso gli esponenti di quella Giunta si sono ritrovati in correnti diverse all’interno del Pd locale.  

«Reggi – sottolinea Tarasconi - ci stimolava continuamente a porci la domanda: “Cosa ho fatto oggi per la città?”. E non voleva scambi di mail tra noi, ma confronti continui “de visu”. Altra cosa, non esistevano pause, andavamo “a mille”: non esistevano sabati e domeniche. Bisognava lavorare 7 giorni su 7, essere i primi ad andare in ufficio e gli ultimi a chiudere il Comune».

«Lo spirito è stato quello di ritrovarsi – spiega l’ex sindaco Roberto Reggi - tra persone che hanno lavorato insieme molto intensamente e che si vogliono bene, nonostante alcune difficoltà politiche incontrate negli anni successivi. Abbiamo capito che è stato un privilegio aver fatto parte di una Giunta che penso che abbia lavorato bene per la città. La serata è stata un po’ un ritrovo tra compagni di classe che hanno vissuto un’esperienza unica». «Sono venuti tutti – ha sottolineato Reggi, in carica per dieci anni - e molto contenti di ritrovarsi. Ci siamo raccontati tanti aneddoti, molto simpatici». Chi è stato l’assessore più mattatore? «Sicuramente – risponde - c’erano tanti aneddoti sull’assessore ai lavori pubblici Ignazio Brambati. Abbiamo ricordato alcuni suoi dialoghi in dialetto con i cittadini: gli chiedevano le cose più disparate nei quartieri e lui rispondeva a tutti, a modo suo».

«Per tutti noi – prosegue nella sua riflessione l’ex direttore dell’Agenzia del Demanio – è stato un privilegio assoluto servire la città, ogni giorno che passava era un giorno in meno da privilegiati, perciò non si poteva perdere neanche un minuto. Non poteva esistere l’idea che uno nel weekend si dedicasse ad altro. Quella è stata una squadra vera, per quello andavamo in “ritiro” a settembre, avevamo bisogno di momento di riflessione, di stacco, di dibattito e anche di buone relazioni tra di noi. Se mal sopporti il tuo compagno di Giunta è difficile andare avanti insieme, ci vogliono anche le relazioni e noi siamo tuttora un gruppo di amici».

Probabilmente durante la serata si è affrontato il tema Regionali, e il futuro del centrosinistra (del Partito Democratico in particolare). Come vede il voto l’ex sindaco? «Il cittadino comune – è la replica di Reggi - dell’Emilia-Romagna sa quanto è prezioso vivere in questa regione, me lo auguro. Se così fosse, non ci sarà alcun problema a riconfermare la Giunta Bonaccini. Farsi abbindolare da idee che non c’entrano nulla con la buona amministrazione regionale sarebbe un grave errore. Io sono ottimista perché sono convinto che la gente comune è consapevole dei buoni servizi che ci sono in Emilia. Naturalmente abbiamo tutti un po’ di ansia, perché oggi la politica è fatta di molte chiacchiere e promesse assurde che potrebbero incidere sul voto. Mi auguro che prevalga altro».

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