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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

A Castello la veglia diocesana di Avvento per i giovani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Venerdì 13 dicembre, alle ore 21, nella chiesa Collegiata San Giovani Battista di Castelsangiovanni,  si terrà la Veglia diocesana di Avvento dei giovani col Vescovo. E’ un appuntamento tradizionale organizzato dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile.

Questo momento celebrativo, nel cuore del tempo di Avvento, è l’occasione propizia per raccogliersi in preghiera in attesa del Signore che viene.

Il tema

Come sempre il tema della Veglia è strettamente raccordato al cammino proposto dagli uffici e servizi pastorali della Diocesi. Quest’anno il “titolo” della Veglia è “Custodi del dono”.

La nostra Chiesa diocesana, in questo tempo di Avvento-Natale, ha scelto come tema “Chiesa custode del dono” e, proprio a partire da ciò, il Servizio per la Pastorale giovanile ha scelto come icona biblica l’immagine paolina del corpo (Ef 5; Rom 12). Si tratta di un tema sicuramente complesso e ricco per comprendere meglio la propria ap­partenenza alla Chiesa.

Essere Chiesa è un dono di fraternità e di amicizia, il luogo in cui si compie, nel Corpo del Signore, la comunione dei fratelli che è pace e riconciliazione.

La Chiesa è la casa dell'accoglienza chiamata a saper custodire per sé e per tutti gli uomini quel dono prezioso che la tiene in vita, che la riprende nei momenti di smarrimento, che la riaccende nella fatica del cammino quotidiano.

L'immagine del corpo richiama a un profondo senso di unità e reciprocità. Azioni che identi­ficano la relazione fraterna che lega tutti i battezzati rendendoli figli del Padre. La Chiesa è il corpo misti­co di Cristo, nel senso che la sua presenza la pervade tutta e non si li­mita a questo tempo, ma anche ai tempi passati in attesa del compi­mento ultimo. A differenza dell'espe­rienza che ciascuno di noi fa del pro­prio corpo come primaria esperienza di limite e finitudine, la Chiesa, cor­po di Cristo, spalanca il cuore sull’infinito.

Approfondimenti sul tema nella pagina pagiop.net

Un’immagine

Accompagna l’avvento dei giovani, e quindi anche la Veglia, l’immagine dell’Icaro danzante di Matisse.

Al centro la Parola

Come sempre è accaduto la parte centrale della Veglia è caratterizzata dalla proclamazione della parola di Dio. Alcuni versetti tratti dal prologo di Giovanni saranno il culmine della liturgia della Parola: poche righe cantano il mistero dell'Incarnazione con il lin­guaggio della poesia. Questa semina lenta diventerà meraviglia il giorno di Natale quando lo stesso brano ver­rà proclamato a tutta l'assemblea nell’”oggi” del Natale.

Un segno parlante

I gruppi giovanili sono stati invitati, nel percorso di Avvento, a costruire un cero con raffigurata la sagoma dell’Icaro di Matisse. Questi ceri saranno portati alla Veglia e, nei riti iniziali, durante il lucernario, saranno posti in un luogo in prossimità del presbiterio. Questi ceri sono il segno della nostra preghiera vigilante: la luce della preghiera ha un particolare fa­scino sull'animo umano: la sua dan­za, la sua fragile esistenza, la sua for­za calda e distruttrice sembrano con­densare come poche altre cose il mi­stero di ciascuno di noi: terra e cielo, argilla e soffio fatti uno.

Il Coro

Negli anni si è andato costituendo e via via rafforzando il coro diocesano dei giovani che raccoglie al suo interno cantori e strumentisti da diverse parrocchie della Diocesi. Le serate di prove sono già iniziate e il calendario è supagiop.net.

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