rotate-mobile
Cronaca Ferriere

Addio allo scalabriniano padre Amerio Ferrari. A Centenaro l’ultimo saluto

Si è spento a Marchienne au Pont (Belgio) nella missione cattolica italiana di "La Louviere" Padre Amerio Ferrari

Si è spento a Marchienne au Pont (Belgio) nella missione cattolica italiana di “La Louviere” Padre Amerio Ferrari.  Veglie di preghiera e funzione religiosa hanno già accompagnato il religioso verso la meta celeste nella chiesa della missione in Belgio. Il cimitero di Centenaro (Ferriere) ne accoglierà la salma sabato prossimo dopo la funzione religiosa celebrata alle 11 nella chiesa parrocchiale. Amerio Ferrari nasce a Centenaro il 13 febbraio 1933 da Benvenuto e Mariani Luigia. A soli 13 giorni di vita, secondo l’usanza locale viene battezzato nella chiesa della frazione. Fino al 1946 frequenta la scuola a Guerra, che raggiunge ogni giorno a piedi dalla propria abitazione di Sangarino (entrambi nuclei di case ferrieresi), ne completa gli studi di grado inferiore con la maestra Fontana della quale conservava un limpido ricordo. Nel settembre dello stesso anno intraprende gli studi nei Seminari di Bassano del Grappa, Rezzato e Cermenate, passando nel 1954 a Crespano del Grappa per il noviziato. Il 20 settembre 1955 assume  i primi voti e il 4 ottobre 1958 fa la professione perpetua ricevendo a Piacenza gli ordini sacerdotali.

Il 18 marzo 1961 è ordinato sacerdote dal vescovo mons. Umberto Malchiodi e il giorno successivo, festa di San Giuseppe, celebra la prima messa nella parrocchia cittadina del Corpus Domini, dove nella vicina via Inzani si era trasferita la famiglia. Accolto in modo festoso dalla popolazione, attorniato dai genitori, dai fratelli e da tanti parenti, celebra la prima messa a Centenaro il 29 giugno dello stesso anno, festa di San Pietro Apostolo. Seguendo lo spirito e la sua scelta missionaria parte per la Francia come assistente nella missione cattolica italiana a Parigi, nell’11° Dipartimento, in Rue de Montreuil. Sempre con funzioni di assistente passa nel 1964 in Belgio a Marchienne au Pont.

Dopo l’anno di aggiornamento a Roma, nel 1967, ritorna in una nuova parrocchia francese; il primo anno come cappellano, poi come parroco a Carrière sur Seine, vicino a Versailles, dove rimane per 12 anni. Nel 1979 è nominato parroco dell'altra missione italiana, sempre a Parigi, in Rue Jean Goujon, nella  centralissima sede Campi Elisi. Conosce e aiuta tantissimi emigrati della Valnure celebrando matrimoni, battezzando bambini e ascoltando le necessità di ognuno. La chiesa della missione è la “tappa” ufficiale per le autorità italiane che raggiungono la metropoli francese.

Nel 1983 (5 e 6 febbraio) partecipa alle cerimonie di gemellaggio fra la comunità dell’alta Valnure rappresentata dai Sindaci del tempo (Piero Perani – Bettola, Gianfranco Squeri – Farini e Giuseppe Caldini – Ferriere) con Nogent sur Marne (Sindaco Roland Nungesser) alla presenza dell’ambasciatore italiano a Parigi Gardini. Padre Amerio è sempre rimasto legato alla sua natia di Centenaro ritornando sistematicamente “a casa” per le ferie estive e mettendosi a disposizione delle parrocchie della zona per le esigenze pastorali e ad ogni occasione di partecipazione agli eventi felici e tristi della sua numerosa famiglia.

Il 4 agosto 2002, a Bobbio, l’Amministrazione Provinciale con l’Associazione “Piacenza nel Mondo” ha premiato padre Amerio, quale “emigrato illustre”, con un’artistica targa realizzata dallo scultore Gianni Bergonzoni di Vigolo Marchese. A Ferriere ha sempre partecipato nel tempo a tutte le manifestazioni di emigrati. Ogni suo rientro a casa è sempre stato caratterizzato dall’immancabile visita al cimitero della frazione, dove oltre al papà Benvenuto, alla mamma Luigia, riposano i fratelli Tarcisio, Gino e Pino.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Addio allo scalabriniano padre Amerio Ferrari. A Centenaro l’ultimo saluto

IlPiacenza è in caricamento