Aggressione alle Novate, l'avvocato di Olindo: “condizioni proibitive”
Minimizzano i legali di Olindo Romano che nel carcere di Piacenza vivrebbe in condizioni proibitive. Piove in cella da 15 giorni e questo avrebbe spinto il detenuto a ribellarsi ieri con la guardia penitenziaria. Ma il fatto, per il sindacato di categoria, resta gravissimo
Redazione
29 gennaio 2009 10:45
La situazione di Olindo Romano è tutt'altro che facile. Così avrebbe commentato uno dei legali del detenuto speciale che ieri ha aggredito un sottufficiale della polizia penitenziaria mandandolo al pronto soccorso. Paolo Schembri, avvocato difensore insieme a Enzo Pacia della coppia, ha incontrato Romano ieri pomeriggio.
All'origine del litigio che avrebbe portato all'aggressione, secondo Schembri, ci sarebbe la questione dell'acqua. Da quindici giorni, piove nella cella di Olindo, racconta l'avvocato, proprio in corrispondenza del letto. Allora a Romano sarebbe stato detto di spostare il letto e raccogliere l'acqua in una busta.
Ma all'ispezione successiva, sempre secondo l'avvocato difensore, l'agente preposto al controllo avrebbe chiesto al detenuto la ragione di quelle buste attaccate alla grata. Da qui, il litigio e l'aggressione. Per Paolo Schembri, le condizioni di vita di Olindo Romano non sono semplici: “vive una situazione tutt'altro che facile, dal momento che da due anni è in cella da solo”.
Anche l'altro legale, Enzo Pacia, ha dichiarato che il suo assistito si riserverà le azioni del caso sull'episodio di ieri, perchè è sottoposto ad una situazione invivibile nel carcere di Piacenza. Qualche tempo fa, invece, lo stesso Romano aveva detto di trovarsi bene alle Novate.
Se gli avvocati tentano di minimizzare l'episodio, il Sappe – sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, replica con durezza per bocca del suo segretario generale Donato Capece: “ci auguriamo che Romano sia trasferito in un Istituto di massima sicurezza e sottoposto, qualora ancora non lo fosse, al regime di sorveglianza particolare e ad un lungo periodo di isolamento giudiziario".
All'origine del litigio che avrebbe portato all'aggressione, secondo Schembri, ci sarebbe la questione dell'acqua. Da quindici giorni, piove nella cella di Olindo, racconta l'avvocato, proprio in corrispondenza del letto. Allora a Romano sarebbe stato detto di spostare il letto e raccogliere l'acqua in una busta.
| Per gli avvocati Olindo è sottoposto ad una situazione invivibile |
Ma all'ispezione successiva, sempre secondo l'avvocato difensore, l'agente preposto al controllo avrebbe chiesto al detenuto la ragione di quelle buste attaccate alla grata. Da qui, il litigio e l'aggressione. Per Paolo Schembri, le condizioni di vita di Olindo Romano non sono semplici: “vive una situazione tutt'altro che facile, dal momento che da due anni è in cella da solo”.
Anche l'altro legale, Enzo Pacia, ha dichiarato che il suo assistito si riserverà le azioni del caso sull'episodio di ieri, perchè è sottoposto ad una situazione invivibile nel carcere di Piacenza. Qualche tempo fa, invece, lo stesso Romano aveva detto di trovarsi bene alle Novate.
Se gli avvocati tentano di minimizzare l'episodio, il Sappe – sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, replica con durezza per bocca del suo segretario generale Donato Capece: “ci auguriamo che Romano sia trasferito in un Istituto di massima sicurezza e sottoposto, qualora ancora non lo fosse, al regime di sorveglianza particolare e ad un lungo periodo di isolamento giudiziario".
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29 gennaio 2009 10:45
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