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Al via il processo per il pestaggio del carabiniere: tribunale blindato, Battagliola esce con il pugno alzato

E' iniziato nella mattina del 15 maggio il processo che vede imputati Giorgio Battagliola e Lorenzo Canti, accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate ai danni dal brigadiere capo dell'Arma Luca Belvedere. Accolta la richiesta del Comune di Piacenza di costituirsi parte civile. Il terzo imputato ha scelto il rito abbreviato

E' iniziato nella mattina del 15 maggio il processo che vede imputati Giorgio Battagliola e Lorenzo Canti, accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali ai danni dal brigadiere capo dell'Arma Luca Belvedere del V Battaglione Bologna. Il militare è stato picchiato in via Sant'Antonino il 10 febbraio durante il corteo antifascista e contro l'apertura di Casa Pound in città. Il terzo imputato, Moustafa Elshennawi egiziano 23enne del Si Cobas ha scelto il rito abbreviato che dà diritto allo sconto di un terzo della pena. La procura aveva chiesto il giudizio immediato. Il processo, con il pm Emilio Pisante è iniziato in un tribunale blindato dalle forze dell'ordine. In aula erano presenti sia Canti (ai domiciliari) e Battagliola (l'unico ad essere ancora alle Novate) una ventina di amici e appartenenti al sindacato Si Cobas, con l'ex consigliere comunale Carlo Pallavicini. Battagliola al termine dell'udienza è uscito dall'aula scortato dalla polizia penitenziaria con il pugno sinistro alzato e ha sorriso ai suoi compagni. 

giorgio battagliola-2Il giudice Gianandrea Bussi, a latere Ivan Borasi e Laura Margherita Pietrasanta, ha accolto la richiesta del Comune di Piacenza di costituirsi parte civile con l'avvocato Elena Vezzulli in quanto, sostiene il legale, "l'immagine di Piacenza è stata danneggiata dai gravi scontri avvenuti. Il Comune si costituisce parte civile perché la sicurezza  e l'ordine pubblico competono anche all'Amministrazione ormai da dieci anni a questa parte". Gli avvocati Marina Prosperi e Claudio Fusaro rispettivamente i legali di Canti e Battagliola si sono riservati di produrre documentazione fotografica e video per la prossima udienza che si svolgerà il 24 luglio. Fusaro ha anche chiesto i domiciliari per il proprio assistitto dichiarando che la sua posizione è equiparabile a quella degli altri due imputati, anzi, che Battagliola ha brandito solo un'asta di plastica spezzata e che il contatto con il militare è stato pressoché fortuito, che si tratta di un reato di piazza estemporaneo senza premeditazione: ciò farebbe cadere, secondo quanto sostenuto dal tribunale del Riesame che aveva rigettato la richiesta, la pericolosità sociale del 29enne della Valsusa, motivo per il quale il Battagliola è l'unico a essere ancora in carcere. Imponente il servizio d'ordine di polizia e carabinieri in via Del Consiglio. 

Pestaggio del carabiniere, al via il processo ©IlPiacenza

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