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Cronaca

«Altro che rinforzi in questura, qui ci tolgono anche quelli che abbiamo»

Sicurezza a Piacenza, intervento del sindacato di polizia Siap: «Due unità destinate a Catania, una a Milano e un funzionario trasferito in altra sede, vuol dire, oltre alle carenze già evidenziate, quattro in meno. Alla faccia dei rinforzi paventati. Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà»

«Rinforzi? Altro che rinforzi, qua ci tolgono uomini per inviarli in altre città nonostante le pessime condizioni numeriche in cui ci troviamo, a differenza di tante questure italiane che, seppur in difficoltà, stanno certamente meglio di noi. Manca la volontà di agire e reagire per capire e far capire le condizioni in cui siamo davvero». Lo afferma in una nota Sandro Chiaravalloti, segretario provinciale e regionale del sindacato di polizia Siap di Piacenza, intervenendo nuovamente sul porblema sicurezza a Piacenza. La città emiliana, infatti, da settimane sta facendo i conti con una forte impennata di furti e rapine su tutto il territorio.

«Penseranno – afferma il sindacalista della polizia - che le nostre lagnanze siano pari a tante altre in giro per l’Italia ma, che piaccia o no, non è così.  La continua richiesta di sicurezza fatta dai cittadini e dalle autorità locali non viene affatto recepita: Piacenza sembra essere la detentrice del non ascolto. Per questo, come già detto, ci chiediamo se è il ministero che non ascolta o è la questura che non sa parlare e farsi comprendere. A ognuno di noi resta la scelta di dire la propria, ma sappiamo perfettamente quali sono le logiche securitarie di questa città e qual è il male che l’ha portata al collasso».   

E ancora: «Due unità a Catania, una a Milano e un funzionario trasferito in altra sede, vuol dire, oltre alle carenze già evidenziate, quattro in meno. Alla faccia dei rinforzi paventati. Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà, e dopo reagiremo di conseguenza. Pare infatti che le scelte vadano ancora contro i colleghi comuni e contro  quella parte debole dei cittadini che andrebbero tutelati maggiormente. Come viene fatto, ad esempio, per le vittime del “femminicidio” del quale tanto si parla e per il quale tanto si fa. Ancora una volta il Siap è dalla parte dei colleghi e dalla parte dei cittadini di questa città: tutti hanno il diritto di sapere.

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