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Cronaca

Da padre di famiglia a rapinatore seriale di lucciole per giocare al videopoker: arrestato

E' stato arrestato il rapinatore seriale di lucciole. Per ora sono solo tre le rapine a mano armata accertate ma pare che ne siano avvenute altre. Si appartava con loro per poi rapinarle col un coltello serramanico alla gola. Le immagini

coltelli_7Il vizio del gioco ai videopoker lo ha trasformato in rapinatore seriale di prostitute. E' stato arrestato dall'aliquota operativa del Norm dei carabinieri l'uomo R.M. del '61 che è accusato di tre rapine a mano armata di altrettante tre lucciole, avvenute a fine gennaio scorso nelle zone di Montale, Le Mose e Caorsana.

LE RAPINE - Tutto ha avuto inizio il 25 gennaio quando una prostituta romena del '91 ha denunciato si essere stata rapinata di circa 300 euro, da un uomo con un coltello a Montale, verso le 17.30 del pomeriggio. Nonostante lo spavento la donna è riuscita a ricordarsi il modello e il colore della macchina del suo rapinatore e anche qualche numero di targa.

Il giorno dopo, il 26, l'uomo ha colpito ancora rapinando un altra lucciola, stavolta una nigeriana dell'84. Il modus operandi era sempre lo stesso: l'uomo contrattava una prestazione sessuale, poi, con la "vittima" si portava in un luogo isolato e una volta li', l'uomo scendeva dalla macchina, apriva lo portiera dalla parte del passeggero e puntando un coltello alla gola delle donne si faceva consegnare i soldi. Una volta presi poi, le abbandonava e scappava a bordo della sua Renault Clio grigia. La nigeriana si era anche ricordata di un particolare: il rapinatore indossava una tuta blu da lavoro.

LE INDAGINI - Queste due denunce e i particolari forniti dalle donne, compreso un identikit, hanno indotto i militari ad effettuare dei monitoraggi della zona con auto civette, fino a che il 27 gennaio i militari hanno notato una clio grigia con la targa che iniziava con la sigla della provincia di Piacenza (come dichiarato dalla prima vittima) parcheggiata davanti ad una nota ditta della zona del Peep. I carabinieri quindi hanno aspettato che uscisse il proprietario e una volta salito in macchina hanno cominciato a seguirlo.

L'ARRESTO - L'uomo a bordo della sua auto ha cominciato ad aggirarsi con fare sospetto nelle zone frequentate dalla prostitute: accelerando, rallentando, guardandosi in giro alla ricerca della successiva vittima. Preso atto di questo, i carabinieri hanno deciso di intervenire e fermare l'uomo. Nel cappotto è stato trovato il coltello (FOTO) con il quale minacciava le lucciole, e sono stati trovati a bordo dell'auto il cappellino blu e dei guanti, usati anch'essi nelle rapine (FOTO).

La perquisizione anche della sua abitazione, in zona Peep, ha fatto trovare ai militari alcuni cellulari rubati alle prostitute e un altro coltello. Inoltre nei bidoni della spazzatura sono stati trovati i documenti delle donne. Tra questi, però, è stato trovato anche un documento che ha portato alla scoperta di un'altra rapina, la prima ad essere stata compiuta e l'ultima ad essere stata scoperta. L'operaio infatti il 26 gennaio prima di rapinare la romena del '91 alle 17.30, alle 14.30 aveva aggredito e rapinato un altra donna, una giovane nigeriana che ha poi confermato di essere stata rapinata di 100 euro e di due cellulari, trovati anch'essi nella casa dell'uomo.

IL VIZIO DEL GIOCO - L'uomo ha confessato di essersi trasformato in rapinatore per pagarsi le giocate al videopoker, diventate un'ossessione. Totalmente all'oscuro della doppia vita del marito, la moglie, infatti il rapinatore è sposato ed è padre di due bambini piccoli.

L'uomo sceglieva accuratamente le proprie vittime, o meglio, cercava, infatti contava sul fatto che molte prostitute fossero irregolari e che quindi non avrebbero denunciato le rapine. Per lui, già con precedenti per rapina e truffa, è scattata la misura di custodia cautelare in carcere in attesa di giudizio. Le accuse sono di rapina aggravata e porto di oggetti atti ad offendere. 

L'APPELLO DEI CARABINIERI - I carabinieri sospettano che l'uomo non abbia compiuto solo queste tre rapine ma che ne abbia portate a termine altre che però non siano state denunciate per paura. Infatti, è probabile che ad essere rapinate siano state anche ragazze non in regola in Italia, per questo i militari rassicurano le donne che verrà fornito loro il permesso di soggiorno per motivi di giustizia.

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