Atti sessuali con l’allieva, in appello il prof condannato su tutta la linea

Condannato per tutti i reati, anche per quello per il quale era stato assolto a Piacenza. E’ la sentenza della Corte di appello di Bologna dopo il processo al docente di informatica accusato e condannato a tre anni  e due mesi per atti sessuali con una sua studentessa quando lei aveva 14 anni. Il prof era stato assolto per il tentativo di atti sessuali anche con una 15enne, me i giudici bolognesi lo hanno ritenuto responsabile anche per questo secondo capo di imputazione. Alla fine la condanna è stata di tre anni e due mesi, cioè 60 giorni in più rispetto al primo grado.

Il processo si è svolto la scorsa settimana. Il collegio ha confermato tutti gli aspetti legati alla parte civile – alla ragazza e ai genitori, assistiti dall’avvocato Paolo Cattadori, erano stati assegnati 110mila euro di risarcimento – e anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Il suo avvocato difensore, l’avvocato Paolo Veneziani, nella propria arringa aveva chiesto di confermare l’assoluzione per la vicenda nei confronti della 15enne e di ridurre la pena verso il prof perché ritenuta troppo afflittiva, così come era pesante l’interdizione perpetua. Il legale aveva puntato sull’inammissibilità del ricorso, ma i giudici hanno deciso diversamente.

Il docente, 46 anni, venne condannato, con il rito abbreviato, in primo grado il 28 febbraio di quest’anno a tre anni. L’accusa era di atti sessuali con una minorenne, una sua allieva – all’epoca dei fatti – di 14 anni. Il professore di informatica, che lavorava al Romagnosi, ma in precedenza era stato anche al Gioia e in altre scuole. L’arresto da parte della polizia, che aveva svolto una indagine certosina, avvenne in giugno e, secondo la procura, l’uomo avrebbe irretito la teenager con i bei voti, ma anche con il fascino dell’uomo maturo che fa presa sulle ragazze più giovani.