Quindici anni di reclusione, mille euro di multa, confisca dei beni già sequestrati e il risarcimento alle parti civili. Si è conclusa con una condanna di 3 anni superiore alla richiesta del pm Antonio Colonna la vicenda di Marco Fagioli e della moglie Paola Gobbi Cavanna. L’imprenditore piacentino era imputato per violazioni tributarie, bancarotta e circonvenzione di incapace, mentre la moglie, che è stata condannata a 3 anni e 3 mesi di reclusione, solo di quest’ultimo reato che sarebbe stato commesso nei confronti di una parente. La sentenza è stata letta dal presidente del collegio Italo Ghitti (a latere Elena Stoppini e Ivan Borasi)

Fagioli era difeso dagli avvocati Franco Livera e Matteo Faggioli (del Foro di Milano). Secondo la procura, e la Guardia di finanza che aveva condotto le indagini, l’imprenditore di 53 anni avrebbe realizzato evasioni fiscali per decine di milioni e la Fiamme gialle erano arrivate anche a sequestrargli numerosi beni, tra cui una villa in Sardegna. I due imputati non hanno chiesto riti alternativi. “Abbiamo chiesto il non luogo a procedere - avevano affermato gli avvocati Fiori  (difensore della moglie) e Livera – e svilupperemo una difesa compiuta nel dibattimento”.

Oltre ai coniugi Fagioli, nell’indagine erano finiti anche tre commercialisti, che erano i sindaci del Cda, tutti prosciolti nella scorsa udienza: Alberto Squeri e Gianmarco Valentini - assistiti dall’avvocato Graziella Mingardi - e Andrea Fugazza, difeso dai legali Elena Vincini e Paolo Bonomi.