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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Blocchi al magazzino di Toscana Servizi, i Si Cobas rispondono alle accuse dei sindacati

Dopo i due giorni di sciopero nella scorsa settimana di un gruppo di lavoratori iscritti al Si Cobas e impiegati dalla Toscana Servizi in un magazzino del polo logistico, i rapporti con i sindacati confederali rimangono tesi e il sindacato autonomo risponde alle accuse di Cgil e Cisl

«Gentile direttore, l’articolo “Blocchi dei Cobas alla Toscana Servizi, i sindacati: Fanno chiudere le aziende” pubblicato su IlPiacenza contiene diverse inesattezze che siete pregati di rettificare, e una calunnia che chiediamo venga pubblicamente smentita da chi secondo l’articolo l’avrebbe proferita». Così scrivono al nostro quotidiano Roberto Luzzi, Bruno Scagnelli  (SI Cobas) e i lavoratori SI Cobas della Toscana Servizi, rispondendo all’articolo pubblicato da “IlPiacenza” il 16 ottobre scorso. «Diverse - si legge nella missiva -  le imprecisioni. Non è vero che lo straordinario non sia pagato (anche se ci sono casi in cui mancano delle ore di straordinario in busta paga). È invece vero che, in base a un accordo con CGIL e CISL, la nona ora è pagata con una maggiorazione del 17% anziché del 30% come da contratto nazionale, e messa in banca ore. Il 13% mancante, pari a poco più di un euro l’ora, viene perso se la retribuzione della nona ora viene usufruita in periodo di bassa stagione. Non è vero che i lavoratori devono attendere ai cancelli prima di entrare, mentre succede che dopo aver lavorato vengano mandati ad attendere ai cancelli senza retribuzione per qualche ora, in attesa di essere richiamati. È vero invece che i lavoratori sono spesso lasciati a casa per “punizione” senza alcuna comunicazione scritta, anche quando il lavoro non manca, e che nel magazzino i lavoratori non hanno un orario definito, ma lavorano praticamente a chiamata giorno per giorno, senza sapere fino a sera a quale ora termineranno il lavoro e se il giorno dopo lavoreranno, con retribuzione anche tra le 500 e le 700 euro mensili nella bassa stagione. Questo il “paradiso” di cui parlano le due esponenti di CGIL e CISL».

«Il SI Cobas – continua la nota - da un anno ha presentato delle richieste per migliorare le condizioni di lavoro nel magazzino, ma finora l’azienda non ha mai voluto dare chiare risposte. Per questo i lavoratori hanno prolungato lo sciopero di giovedì, ottenendo un incontro lunedì. Tra le affermazioni che sarebbero state pronunciate dalle due esponenti di CGIL e CISL ci sono numerose falsità: ad es. a nessun lavoratore è stato impedito di entrare, mentre a un lavoratore il capo magazzino Massimiliano Poledrini ha cercato di impedire di uscire. E nessun lavoratore non iscritto al SI Cobas è stato minacciato da lavoratori iscritti. È poi una calunnia vera e propria l’affermazione: “spesso ci fanno sparire dei pezzi per accusarci di furto”. Se questa affermazione non verrà pubblicamente smentita dalle interessate, esse dovranno risponderne penalmente. Quanto all’accusa “bambini viziati” ai lavoratori che più sgobbano in magazzino è curioso il pulpito da cui viene la predica: due persone una delle quali è assegnata a mansioni leggere mentre l’altra da sei mesi non si vede in magazzino e si è presentata solo per attaccare i lavoratori in lotta.  Roberto Luzzi, Bruno Scagnelli  (SI Cobas) e i lavoratori SI Cobas della Toscana Servizi».

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