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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Bobbio

Bobbio ospedale di comunità. «Lasciate le cose come stanno, per il bene di tutti»

Lettera aperta di Pierluigi Troglio al direttore Ausl Baldino: «È importante fare quadrare i conti, ma la tranquillità delle persone vale altrettanto»

Lettera aperta di Pierluigi Troglio al direttore Ausl Luca Baldino

Il 30 Gennaio 1966 il settimanale della Diocesi di Bobbio, La Trebbia, pubblicava un articolo da me firmato titolato: «Si teme la chiusura di due reparti del nostro Ospedale civile». Avevo 25 anni, un’età dove pensavo a godermi la gioventù, ma nello stesso tempo ero interessato alla vita della mia comunità, di Bobbio in particolare, ma anche della Alta Val Trebbia in generale. Da allora di acqua sotto il Ponte Gobbo, ne è passata ed anche di anni sul groppone me ne sono caricati, oggi dopo 50 anni sono qui a scrivere al Capo della AUSL di Piacenza in merito all'Ospedale della Carità di Bobbio oggi Ospedale di Comunità.

Premetto che le scrivo da semplice cittadino, da uomo che vuole bene alla sua gente ed al suo paese, sono stato nell'anticamera della politica quella con la "P" maiuscola, negli anni novanta e ho capito che fare politica non era il mio mestiere, ho avuto una sola tessera quella della DC. Non ho mai smesso di fare politica in modo artigianale interpretando il significato della parola: interessarsi della cosa pubblica e delle persone, del territorio, cercando di dare voce a chi non ne ha.Ho avuto tante soddisfazioni morali, tante delusioni, ho scoperto quanto sia duro stare dalla parte della verità, dell'onestà, coltivare certi ideali che la mia famiglia, i miei insegnanti, la Chiesa mi hanno trasmesso.

Per venire al dunque, oggi le scrivo dell'Ospedale di Bobbio, una struttura sanitaria indispensabile per la sopravvivenza di quel poco che ancora esiste sulla nostra montagna. La messa in forse dell'esistente sarebbe la rovina.Piangere sul latte versato non ha mai modificato i danni degli errori fatti, a Bobbio ed in Val Trebbia per quanto concerne l’ospedale se ne sono fatti di enormi, anzi ne sono anche stati inventanti moltissimi.Da una decina di anni la situazione si è stabilizzata, il binomio, Dott. Andrea Bianchi, suo predecessore ed il Dott. Carlo Cagnoni Primario a Bobbio, secondo me ha funzionato molto bene, la popolazione è tranquilla. L'equipe dei medici: Manucra, Bertone, Capucciati, Bibò, Ioffrida, Occhipinti, non vorrei mi sfuggisse qualche altro nome, è benvoluta da pazienti e affini. Ci vuol altro che si lamenti chi sottoposto ad un prelievo di sangue sia stato bucato più di una volta. Radiologia, dialisi, riabilitazione, ambulatori sono apprezzati.

Ho letto che l’Ospedale di Comunità qualcuno vorrebbe farlo diventare Dipartimento, lasciarlo com’è attualmente non sarà cosa buona e giusta per tutti.Non sarebbe certamente positivo, almeno psicologicamente rimettere in ansia una popolazione anziana, abituata al suo Primario, anche se a mezzo servizio con l’Ospedale di Castel San Giovanni dove peraltro i pazienti della Val Trebbia vanno da tempo a fare tutti gli interventi chirurgici. Castel San Giovanni viene considerato come una appendice di quello di Bobbio, e non viceversa.Qualche tempo fa il pensionamento di un medico di base ha scatenato nella popolazione, in grande maggioranza anziana, un’ansia generale che a distanza di mesi non si è ancor attenuata. Gli anziani, si sa sono per stare tranquilli, farlo è doveroso per le istituzioni.

Lasciate le cose come stanno, per il bene di tutti. È importante fare quadrare i conti, ma la tranquillità delle persone vale altrettanto.

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