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Cronaca

Botte e minacce alla moglie con un coltello alla gola, 52enne patteggia

Ventisei anni di umiliazioni, botte e ingiurie. Fino a quando, dopo essere stata minacciata con un coltello alla gola, la donna ha detto basta e lo ha denunciato. Un 52enne ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi

Ventisei anni di umiliazioni, botte e ingiurie. Fino a quando, dopo essere stata minacciata con un coltello alla gola, la donna ha detto basta e lo ha denunciato. Un 52enne piacentino, incensurato, accusato di maltrattamenti in famiglia ha patteggiato la pena di una anno e quattro mesi davanti al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Bersani, dopo l’accordo tra il pm Ornella Chicca e l’avvocato difensore Claudio Castagnetti.

La vicenda si è svolta in un paese della Bassa e, secondo le accuse della donna, le prime violenze tra le mura domestiche sarebbero iniziate nel 1988. I due, che ora sono separati, hanno tre figli, i quali sono stati testimoni anche di episodi spiacevoli e hanno visto la madre coperta di lividi. La violenza è esplosa lo scorso anno. In un primo episodio l’uomo avrebbe picchiato la moglie con violenza, tanto da farla finire al pronto soccorso. I sanitari l’hanno medicato e avevano emesso una prognosi di 15 giorni. L’aggressione peggiore è avvenuta poco tempo dopo, vicino a Pasqua. Al termine dell’ennesima lite - le crisi sarebbero dovute a problemi economici - il marito avrebbe preso un coltello puntandolo alla gola della donna. Spaventata, lei si era recata dai carabinieri denunciando il fatto. Il tribunale, per proteggere la donna, aveva anche disposto, con un misura cautelare, l’allontanamento dell’uomo dall’abitazione.

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