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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Cittadella

Bullismo, arrestati tre minorenni che estorcevano denaro sui bus

Arrestati tre macedoni (due di 16 anni e uno di 17) che minacciavano i coetanei e li costringevano a pagare somme che, nel tempo, hanno raggiunto anche i 500 euro. I carabinieri: «Loro erano grandi e grossi e sceglievano i più piccoli»

Tre macedoni residenti a Piacenza, due di 16 anni e uno di 17, sono stati arrestati dai carabinieri per rapina ed estorsione in concorso. Minacciavano i loro coetanei che prendevano il bus per andare a scuola, chiedendo loro denaro in contanti, partendo con piccole cifre di pochi euro fino ad arrivare a racimolare - secondo quanto riferito da alcune vittime - cifre intorno ai 500 euro. Uno è stato arrestato in flagranza sul pullman, in piazzale Marconi, mentre rapinava un ragazzino piacentino di 15 anni, mentre i due complici sono stati arrestati qualche tempo dopo su ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice del tribunale dei minori di Bologna. I tre attualmente si trovano presso un centro di accoglienza per minori.

A rivolgersi in caserma in viale Beverora sono stati i genitori di un ragazzo piacentino minorenne che, ormai atterrito dalle minacce dei tre bulli, mostrava in famiglia segni di disagio e di paura. Le indagini sono state condotte dai carabinieri dell'Aliquota operativa del Norm di Piacenza che hanno iniziato alcuni servizi in borghese proprio a bordo delle corriere cariche di studenti che la mattina presto arrivano in piazza Cittadella dalla provincia. Durante uno di questi servizi in borghese, la mattina del 17 maggio scorso, i carabinieri in abiti civili mischiati ai passeggeri hanno assistito alla scenda di un 15enne piacentino che veniva rapinato da uno dei tre macedoni, il 17enne. Il quale, dopo avergli chiesto i soldi, davanti al suo diniego, gli ha afferrato con la forza il portafogli e ha preso 50 euro.

I militari sono quindi intervenuti arrestandolo subito in flagranza, ma intanto le indagini, grazie anche alla testimonianza di altri adolescenti, avevano portato a individuare anche i due complici. Si è quindi scoperto che i tre avevano organizzato tutto: uno chiamava le vittime al telefono, le minacciava e ordinava di portare i soldi la mattina seguente, mentre gli altri due si occupavano poi di avvicinarli sul pullman, durante il tragitto per andare a scuola, e di farsi consegnare il denaro. «Loro erano grandi e grossi e sceglievano i più piccoli» dicono i carabinieri. L'altra mattina sono state seguite anche le altre due ordinanze di custodia cautelare e i due minorenni sono stati accompagnati al centro di accoglienza.

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