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Cronaca

Calcio scommesse, l'ex biancorosso Gervasoni verso il patteggiamento

Grazie alla sua collaborazione con gli inquirenti, Carlo Gervasoni, "Gerva", ex di Cremonese e Piacenza, il super pentito dell'inchiesta sul calcio scommesse, definirà la sua posizione con un patteggiamento. C'è già una intesa con il procuratore Roberto di Martino

Grazie alla sua collaborazione con gli inquirenti, Carlo Gervasoni, "Gerva", ex di Cremonese e Piacenza, il super pentito dell'inchiesta sul calcio scommesse, definirà la sua posizione con un patteggiamento. C'è già una intesa con il procuratore Roberto di Martino. Accusato di aver fatto parte dell'associazione transnazionale finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, per la quale è previsto una massimo di dieci anni di carcere, al netto dello sconto di un terzo sulla pena finale previsto per il rito alternativo, e del bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, Gervasoni potrebbe chiudere la sua partita giudiziaria con una pena inferiore ai due anni di reclusione.

Con le sue rivelazioni, Gervasoni aveva svelato il marcio nel calcio italiano, fatto tremare mezza Serie A e inguaiato una sfilza di calciatori, tra i quali Stefano Mauri, il capitano della Lazio arrestato il 29 maggio di un anno fa per le presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011, nei cui confronti le indagini vanno avanti. La strada del patteggiamento potrebbe imboccarla anche Filippo "Pippo" Carobbio, l'altro super pentito. Carobbio e Gervasoni sono gli unici giocatori italiani con i quali ha ammesso di aver avuto rapporti lo sloveno Admir Suljic, 32 anni, per l'accusa braccio destro di Almir Gegic, capo degli zingari.

Tre ore di faccia a faccia con il procuratore Roberto di Martino quelle sostenute oggi da Suljic, che in sostanza ha ricalcato la versione fornita nell'interrogatorio di garanzia di lunedì scorso davanti al gip Guido Salvini. Ex centrocampista in squadre slovene e ungheresi di serie A, una carriera interrotta sei anni fa per un grave infortunio e un redditizio lavoro come rappresentante di orologi di lusso, Suljic ha ribadito di aver conosciuto Tan Seet Eng, il potente "Dan", capo del gruppo di Singapore, soltanto come manager e di avere intrattenuto con lui unicamente rapporti di lavoro.
(Fonte Italpress)

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