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Cronaca

Calcioscommesse, assolti sette giornalisti sportivi querelati da Osti

L’ex ds dell’Atalanta si era ritenuto diffamato dai giornali che lo avevano collegato a una serie di telefonate della “banda degli zingari”. Il pm aveva chiesto di assolvere due cronisti e di condannare (500 euro di multa) gli altri 5

Assolti perché il fatto non costituisce reato. E’ la sentenza emessa oggi, 19 gennaio, dal giudice Ivan Borasi, nei confronti di sette giornalisti accusati di diffamazione a mezzo stampa. A querelarli era stato l’allora ds dell’Atalanta, Carlo Osti. Secondo il ds nerazzurro, alcune testate avevano accostato il suo nome all’inchiesta della procura di Cremona, nel 2011, sul calcioscommesse. Il pm onorario Paolo Maini aveva chiesto l’assoluzione di Giuliano Foschini e Marco Mensurati (larepubblica.it) e la condanna a 500 euro di multa di altri cinque: Claudio Malagoli (gazzettino.it), Francesco Ceniti e Luigi Maria Perna (gazzetta.it), Lorenzo Pulcioni (sporterni.it) e Giorgio Barbieri (latribunaditreviso.it). Tutti, però, sono stati assolti.

Il processo inizio nel 2016 e riguardava i giornalisti che, nel dicembre 2011, pubblicarono articoli sull’indagine cremonese “Last bet”. Osti (che giocò nel Piacenza in serie B nel 1988) era comparso su alcune testate on line che riportavano come il ds avrebbe ricevuto presunte telefonate dalla “banda degli zingari” (che avrebbe manipolato le partite per guadagnare con le scommesse). Combine, partite truccate e fiumi di soldi derivanti dalle scommesse manovrate dalla cosiddetta “banda degli zingari” erano gli ingredienti dell’ennesimo verminaio che squassava lo sport nazionale. Spuntò anche anche il nome di Antonio Conte, poi assolto nel 2016.

Le telefonate sarebbero riportate in un tabulato della polizia. Osti replicò sulla stampa di non saperne nulla. Poi, querelò i giornalisti. La procura di Piacenza, con il sostituto Antonio Colonna, aveva anche chiesto l’archiviazione al termine delle indagine, ma al processo si è arrivati con la citazione diretta a giudizio.

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