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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Calvino rivisitato da Giovanna Liotti in scena al teatro San Matteo

Mondi di effimera e precaria bellezza nella proposta letteraria di Calvino

“Una storia non scritta”, rivisitazione della proposta letteraria di Italo Calvino, è la dinamica e pensosa rappresentazione teatrale andata in scenaal “S. Matteo”, a cura della “Maschera di Cristallo”, diretta da Giovanna Liotti; un lavoro che la Liotti offrì, con grande successo, già alcuni anni or sono e che ora è stato proposto in chiave ancor più esistenziale e con nuovi attori.   Si tratta di un viaggio fra mondi di effimera bellezza e di precaria saggezza, da cui i giovani dovranno guardarsi, perché potranno essere i mondi della loro finzione,della loro perdizione, del loro annullamento: e così, dall’intuizione di Italo Calvino, un messaggio apparentemente negativo, lascia ai giovani il compito di trasformarlo in positività di vita, di scrivere la storia.

E’ il destino a condurre la riflessione di fondo, quello che viene spesso considerato protagonista, centro di gravità della storia degli uomini. Ma lo è veramente? Vale la pena di crederlo; di credere che esso muova le cose umane come si manipolerebbe un castello di carte? E’ tutto da verificare, anzi, è da verificare la medesima sua esistenza, perché allora la voce intrigante che gli viene attribuita, con cui viene identificato, è, di fatto, l’io interiore che induce ciascuno a crearselo da sé il proprio “destino”. L’altalena su cui appaiono i due protagonisti in scena, “Sua Minimalità” e “Oziozelo”, il padrone egocentrico e il servo fedele, è da leggersi come il simbolo del mettersi in balìa della vita e da cui prendere le distanze cercando gli uomini, le cose, le storie, le esperienze, mettendosi in gioco insieme con gli altri. Sulla scena passano mondi diversi e variamente effimeri: quello della discoteca e dell’illusione di coprire la solitudine e l’incapacità a relazionarsi; il mondo dei microguerrieri, dell’eterna lotta fra il Bene e il Male; il mondo del sogno, la città di cristallo, ove padre e figlio intendonoil passaggio di tradizioni; un palazzo in cui un re è prigioniero del suo stesso potere e poi il mondo delle droghe…

La conclusione: non occorre tale misero strumento per trovare ciò che meglio l’atto del pensare ci può offrire; fino al mondo dei saggi, molti dei quali si professano tali, ma, di fatto sono invece portatori di effimere cose, capaci anche di opprimere e uccidere in nome di un loro presunto sapere. Allora è la comprensione del grosso rischio dei messaggi fatui della vita, che fa finalmente diventare uomo, perché … “ogni storia, per il fatto di dipingerla, di scriverla, di riscriverla, se non era vera, la diventa”, la storia c’è se c’è un uomo che la compie, la vive, le dà significato, ma non da solo, sempre con gli altri.

Sulla scena  Erika Agnello, Gabriele Battini, Benedetta Capelli, Manuela Chiappini, Angelo Costellini, Francesca Pia Dossena, Francesco Falla, Francesco Lizzi, Matteo Milza, Cesare Ometti, Alessandro Santoro, Simone Savinetti, Greta Tedaldi. Testo e regia di Giovanna Liotti - Scenografie di Giovanna Liotti, Letizia Valenza, Simone Savinetti, Erika Agnello,Greta Tedaldi. Luci E Fonica: Css Consorzio Servizi Per Lo Spettacolo S.R.L. Grafica: Federico Bensie Angelo Costellini.

Una storia non scritta - 2-2

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