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Cronaca Baia del Re / Via Pietro Bubba

Canile, Arca di Noè: "Tarasconi non neghi l'evidenza dei fatti"

L'Arca di Noè spiega le immagini del cartellone origine della "guerra" con il Comune sulla situazione del canile. Il legale dell'Arca: "Tarasconi prenderà mai in considerazione le denunce dei volontari o vuole solo negare l'esistenza dei problemi?"

Continua a salire la tensione tra l'associazione Arca di Noè e il Comune per la situazione del canile comunale in via Bubba. La questione ha inizio con un comunicato dell'assessore Katia Tarasconi, del 14 gennaio, che commenta la petizione presentata all'Ufficio Protocollo dall'associazione Arca di Noè riguardante la condizione dei cani ospiti del canile, dichiarando che il Comune ha sempre rispettato il regolamento vigente e a dimostrazione cita la visita in via Bubba, con esito positivo, dei Nas.

L'Arca invece, ritiene che i cani siano in una condizione da migliorarsi assolutamente, per esempio l'associazione denuncia le rigide temperature a cui sono sottoposti i cani che rimarrebbero anche bagnati per alcune ore dopo la pulizia dei box con getti di acqua fredda. A dimostrazione pubblica e diffonde un cartellone-volantino che riporta alcune fotografie che denunciano la situazione. Il IlPiacenza.it pubblica il comunicato il 19 gennaio.

Si arriva così al 27 gennaio quando sul quotidiano Libertà si ventila l'ipotesi che il Comune stia pensando di denunciare l'associazione per la diffusione via web di comunicati diffamatori e per il cartellone, a detta, dell'Amministrazione Comunale, riportante fotografie mendaci.

A questo punto l'associazione animalista replica, di nuovo, su IlPiacenza.it il 28 gennaio. E all'ipotesi di una azione legale del Comune risponde con queste parole: "Se il benessere dei cani passa anche attraverso la diffusione di immagini forti, un'azione legale non fermerà la nostra denuncia".

Di seguito l'Arca di Noè, attraverso l'avvocato e rappresentante Silvia Felice, spiega e contestualizza le immagini riportate sul cartellone "incriminato", proponendo varie soluzioni:

"E’ doveroso replicare alle dichiarazioni rese dall’assessore Tarasconi sul manifesto fatto pubblicare dall’associazione Arca di Noè al fine di promuovere una più responsabile ed approfondita vigilanza sulle condizioni del canile da parte del Comune e degli altri Enti preposti".

LE FOTOGRAFIE - "Il manifesto in questione raffigura quattro immagini fotografiche scattate recentemente presso la struttura comunale.

La prima foto ritrae uno dei tanti cani magri presenti ed ha lo scopo di dimostrare che il dimagrimento, quale conseguenza del freddo, colpisce i soggetti più deboli e vulnerabili, soprattutto se l’alimentazione non sopperisce alle maggiori esigenze caloriche del periodo invernale. Ci chiediamo come faccia l’assessore (che non era presente al momento in cui la foto è stata scattata) ad asserire che ciò è avvenuto il giorno in cui il cane è entrato al canile. Ad ogni buon conto le foto degli altri cani nelle medesime condizioni verranno messe a disposizione all’autorità giudiziaria, se necessario".

"La seconda foto ritrae la zampa di uno dei tanti cani che, a causa del persistente contatto con  l’acqua usata per la pulizia dei box, manifestano profonde screpolature ai polpastrelli macerati con ulcere talvolta sanguinanti. Ciò, peraltro, favorisce la proliferazione di batteri e l’insorgenza di dolori reumatici".

"Lo scopo, anche in questo caso, è quello di ottenere un cambiamento nelle modalità di pulizia dei box, con l’uso - ad esempio - di aspiratori ad aria calda per l’asciugatura quanto meno della zona notte".

"La terza foto ritrae lo strato di ghiaccio che si forma nell’acqua da bere in tutti i box quando, ovviamente, le temperature scendono sotto lo zero. Negli inverni più rigidi lo strato diventa così spesso che per romperlo è necessario usare un punteruolo. Il secchio raffigurato è stato portato all’esterno solo per poterlo fotografare meglio allaluce del sole".

"Lo scopo è quello di dimostrare che anche nella zona dove i cani trascorrono la notte, il freddo è molto rigido e, quindi, incompatibile con il loro benessere. Senza contare che bere per mesi consecutivi acqua ghiacciata causa danni - talvolta anche molto gravi - all’intestino (infatti durante l’inverno scatta l’emergenza dissenteria in tutto il canile)".

"La quarta foto ritrae la ferita di Jey, un cane che, a differenza di quanto asserito dalla Tarasconi - che parla di una ferita accidentale con un ferro -  integra gli esiti di un intervento chirurgico per l’asportazione di unpresunto lipoma (così almeno è stato riferito dai veterinari del canile)".

"Lo scopo di tale raffigurazione è quello di dimostrare che la rimarginazione di ferite aperte e profonde come queste viene fortemente rallentata dal freddo, tant’è che la foto è stata scattata dopo qualche mese dall’intervento stesso".

Analogo trattamento aveva ricevuto Sam, un altro cane del canile che subito dopo l’asportazione di una massa sulla schiena aveva impiegato mesi a guarire da una bruttissima ferita aperta". 

"Lo scopo è di ottenere un cambiamento sulle modalità di custodia dei cani in “convalescenza”, i quali anzichè essere sbattuti in una cella fredda, necessitano di locali riscaldati per poter guarire".

E conclude: "Arriverà mai il momento in cui l’assessore Tarasconi prenderà in seria considerazione le denunce dei volontari anzichè pensare solo ad intraprendere iniziative giudiziarie contro di loro? Capirà mai l’assessore Tarasconi che è molto meglio non sprecare tempo ed energie in comunicati stampa e servizi televisivi ed attivarsi concretamente per risolvere i problemi anzichè continuare a negarne l’esistenza. Infine noi volontari siamo a disposizione per effettuare, a nostre spese, rilevazioni notturne delle temperature nei box allo scopo di rendere ufficiali ed incontestabili i valori registrati".

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