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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Carabiniere perseguita l’ex per mesi con telefonate e pedinamenti: condannato

Il militare è stato sospeso dal servizio: arrivò perfino ad utilizzare registratori e dispositivi che gli segnalavano la posizione della ex. Il carabiniere, in passato già protagonista di episodi del genere, colpì al volto la donna

Non si è rassegnato alla fine della storia e, come purtroppo accade sempre più spesso, ha cominciato a molestare la sua vittima, cioè la ex, fino a tempestarla di telefonate, sms, a casa e al lavoro, a picchiarla e a farle vedere una foto della figlia mentre piange. Alla fine, lei ha deciso di denunciarlo e l’uomo, la scorsa settimana, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione con l’accusa di stalking. Il protagonista di questa vicenda è un carabiniere di 38 anni che prestava servizio in una stazione della Valtidone. Il militare è stato sospeso dal servizio, anche perché nel 2012 era già stato denunciato per atti persecutori da un’altra ex. Il difensore dell’uomo ha scelto il rito abbreviato ottenendo così lo sconto di un terzo della pena. Il pm Roberto Fontana aveva chiesto la condanna, richiesta accolta del giudice per l’udienza preliminare Elena Stoppini.

La vicenda era cominciata nel 2013, dopo che lei gli aveva detto di non voler più continuare quella storia, forse perché stanca di quella gelosia pressante. Dopo le decine di telefonate e sms, l’uomo, secondo le accuse, era passato a comportamenti più pesanti. Una volta era andato a casa della donna e, minacciandola, l’aveva costretta colpendola al volto a chiamare al telefono il nuovo compagno e annullare un viaggio programmato insieme. In un’altra occasione era andata nel negozio dove lei lavorava e le aveva mostrato la foto della figlia che piangeva. La donna, spaventata, si era chiusa nel bagno. Dopo la denuncia, mentre era già indagato, le aveva detto che sapeva della querela e l’aveva pedinata in auto. Per lui, il giudice aveva anche disposto la misura che prevede la distanza minima di 500 metri dalla casa e di 200 dalla donna quado era in strada. Due anni prima, infine, il carabiniere era stato denunciato da un’altra ex. Anche in questo caso, per la donna erano scattate minacce, telefonate e sms. Una volta, dopo una discussione l’aveva presa per i capelli e trascinata con l’auto. In un’altra occasione le aveva messo un registratore nell’armadio, arrivando anche a regalarle un cellulare che aveva inserito un dispositivo che ne rendeva possibile il controllo remoto per vedere i movimenti della donna.

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