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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Carabinieri, il bilancio 2015: «Reati predatori in calo del 10%»

Il comandante Corrado Scattaretico: «Con le risorse a disposizione, difficile migliorare i numeri. Puntiamo nel 2016 ad aumentare la qualità di interventi e risposte da dare ai cittadini»

«Devo confermare dal punto di vista statistico che abbiamo avuto un calo dei reati predatori di circa il 10%. Questo dato non ci soddisfa, anche se rispetto all’anno precedente - che aveva segnato un picco – ci fa capire di aver invertito la tendenza su questi reati odiosi che incidono sulle parti deboli della popolazione. È una notizia positiva, ma non significa che abbiamo raggiunto il massimo, dobbiamo fare di più in questo 2016». Così il colonnello Corrado Scattaretico, comandante provinciale dei Carabinieri commenta il bilancio dell’attività dell'Arma di Piacenza e provincia nell’anno solare 2015. Un bilancio che parla di 273 arresti, 1616 persone denunciate, 258 furti scoperti (con 244 denunce e 42 arresti), 19.113 pattuglie e perlustrazioni, 89.968 persone identificate, 70.018 mezzi controllati attraverso l’impiego di 35.953 militari.

Non fa stare tranquilli l’alto numeri di furti di ogni genere: ben 5.069 sono stati quelli consumati nel Piacentino negli ultimi dodici mesi, più 411 tentati. Una cifra molto alta: poco più di 13 furti vengono commessi ogni giorno nel territorio. «Sono numeri alti, è vero – osserva il colonnello -, e non sono riferiti ai soli residenti del Piacentino. Fermiamo tante macchine di non residenti, circa il 30% del totale ed effettuiamo controlli a 250 persone ogni giorno». Il comandante ha puntato l’obiettivo sul 2016. «Il nostro impegno è di migliorare – ha detto alla stampa -, di essere più efficaci nelle risposte, disporre di uomini più reattivi e preparati sulle strade per dare risposte alla cittadinanza. Possiamo migliorare il livello, formare maggiormente il personale. Ovviamente speriamo con ciò di provocare una diminuzione dei reati predatori, e aumentare l’attività di repressione. Faccio notare che 263 arresti all’anno significa quasi uno al giorno: non è poco viste le normative attuali». Barbaglia Scattaretico Leuzzi-2

Attualmente a Piacenza vi sono 360 militari, quando la pianta organica teorica – risalente a qualche decennio fa – ne prevede in realtà 450. «Potremmo impiegare più uomini in città – ha riflettuto il comandante – ma vogliamo mantenere le caserme anche in aree dove il numero dei reati è più basso. A Farini e Ferriere avremo sì e no 4 o 5 furti all’anno: una caserma in quella zona però ci vuole, per fare prevenzione e per altre attività. Nel giorno dell’alluvione i nostri militari sono stati i primi a intervenire perché erano sul posto. Siamo uno degli ultimi presidi, le ultime presenze dello Stato sul territorio. È vero che concentrando tutti gli uomini sulla città avremmo risultati, ma vogliamo presidiare tutti i territori: non li abbandoniamo perché vediamo i numeri di reati diminuiti, anche perché, senza di noi, crescerebbero».

Scattaretico ha elogiato in modo particolare l’attività di repressione della compagnia di Castelsangiovanni. «È la stazione che produce il maggior numero di arresti e denunce, Castello è uno dei punti sul quale il comando di Piacenza pone maggiore attenzione, perché è vicina ad altre province e l’autostrada permette di introdursi facilmente sul territorio. Molti di quelli che arrestiamo e denunciamo non sono originari della provincia: è gente che viene dal milanese, pavese, lodigiano, astigiano, cremonese. Un grossa parte dei nostri dati riguardano persone che vengono a delinquere qua da altri territori. Molte amministrazioni comunali si stanno impegnando organizzando sistemi di videosorveglianza: la provincia si sta attrezzando per rispondere a questo tipo di minaccia». Centinaia e centinaia sono stati anche i fogli di via predisposti per tanti pregiudicati. «È un attività preventiva quotidiana sulla quale insistiamo molto. Il nostro impegno è fare meglio e di più per garantire più sicurezza. Siamo soddisfatti ma non ci accontentiamo. Poi ricordo la nostra attività di indagine, che spesso dura anche degli anni. Indagini, piantonamenti, osservazioni, intercettazioni».

Il comandante del nucleo investigativo di Piacenza Massimo Barbaglia ha passato in rassegna alcune delle indagini più caratterizzanti del 2015. Tra tutte spicca l’arresto di Sejdiraj Erjon per l’omicidio di Betty Ponce Ramirez del 1999. Erano presenti alla conferenza anche il capitano della compagnia di Fiorenzuola Emanuele Leuzzi, che ha sottolineato l’apporto della sua compagnia all’indagine Aemilia. «Su 117 arresti avvenuti in regione, 30 sono stati eseguiti da nostri militari, per un’indagine durata 4 anni sulla presenza della ‘Ndrangheta nel territorio piacentino». Leuzzi ha ricordato l’impegno per il contrasto alle droghe. Ad accompagnare Scattaretico nell’esamina dei dati, anche il capitano della compagnia di Bobbio Gianluca Muscatello e il tenente della compagnia di Piacenza Luca Delle Vedove. «Con le risorse che abbiamo – ha concluso Scattaretico - non possiamo migliorare i numeri, ma la qualità. Questo è il nostro auspicio per il 2016».

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