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Cronaca

Caruso e il fratello scelgono il rito abbreviato

Operazione Grimilde e infiltrazioni della ‘ndrangheta. Il processo comincia alla fine di giugno. Giuseppe è in carcere a Voghera e si è sempre proclamato innocente

Giuseppe Caruso e il fratello Albino hanno confermato la scelta del rito abbreviato. Come pubblicato da ilPiacenza.it l’8 aprile, Giuseppe Caruso ha optato per un rito alternativo - che consente lo sconto di un terzo della pena - all’interno del processo Grimilde, relativo alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia Romagna, in particolare della cosca Grande Aracri, e che vede 83 imputati. Nell’indagine della Dda di Bologna, coordinata dal sostituto procuratore Beatrice Ronchi e condotta dalla polizia, Giuseppe Caruso e il fratello sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, truffa aggravata ed estorsione (Giuseppe anche di corruzione).

Difeso dall’avvocato Anna Rosa Oddone (Foro di Torino), Giuseppe ha confermato la propria scelta nell’udienza preliminare. Caruso è attualmente detenuto nel carcere di Voghera, in regime di 41 bis. Il fratello Albino, assistito dall’avvocato Marina Vaccaro (Foro di Pescara) si trova nel carcere di Lanciano. Dal carcere, Giuseppe una settimana fa aveva ribadito «disperatamente» di non aver mai avuto a che fare con la criminalità organizzata.

Al processo, saranno presenti, come parti civili, il Comune di Piacenza (di cui Caruso era presidente del Consiglio al momento dell’arresto, il 25 giugno 2019), la Camera del lavoro e Libera, oltre a una serie di altri Enti locali, sindacati e associazioni, compresi la presidenza del Consiglio e il ministero delle Infrastrutture.

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