rotate-mobile
Cronaca

Caso Filosa, fatture da saldare in cambio di "protezione"

Nuovi particolari sull'indagine Filosa. Dopo l'arresto dell'ex Direttore dell'Ufficio provinciale del Lavoro, i carabinieri hanno scoperto un nuovo giro: Filosa comprava mobili pregiati per la sua casa, ma le fatture le mandava da pagare a qualche imprenditore che in cambio otteneva la sua protezione

Era un mobilificio di Cortemaggiore uno dei posti preferiti da Alfonso Filosa, quando si trattava di fare un po´ di acquisti per arredare non solo la sua casa, ma anche quella di qualche parente giù
al Sud. Solo che, quando passava alla cassa, le fatture non le ritirava, ma le mandava da pagare a qualche imprenditore che in cambio otteneva la sua protezione.
  Proseguono le indagini sull'ex direttore dell'Ufficio del Lavoro di Piacenza  

E´ questo, in sintesi, uno degli aspetti che non erano ancora emersi riguardo alla clamorosa indagine sulla Tangentolpoli piacentina che dal 26 giugno, giorno dell´arresto dell´ex direttore dell´Ufficio del
lavoro di Piacenza per corruzione e concussione, si è allargata a macchia d´olio, coinvolgendo oltre al mondo dell´imprenditoria anche quello sindacale.

Dunque, allegate al già corposo fascicolo sul tavolo del sostituto procuratore Antonio Colonna, sono finite anche tre fatture da oltre 10mila euro l´una che sarebbero l´ammontare delle spese effettuate da Filosa, tra il 2004 e il 2006, per l´acquisto di alcuni mobili pregiati da mettere in casa. Solo che, stando alle accuse, i soldi li tiravano fuori alcuni imprenditori che non volevano inimicarsi l´allora funzionario di via IV Novembre. Tutte accuse che, giova ricordarlo, dovranno poi essere dimostrate in giudizio.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Filosa, fatture da saldare in cambio di "protezione"

IlPiacenza è in caricamento