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Cronaca Castel San Giovanni / Corso Giacomo Matteotti

Castelsangiovanni: accoltellò il rivale al bar, condannato a otto anni e sei mesi

Un dominicano di 25 anni accusato di tentato omicidio premeditato. Pena aumentata di sei mesi rispetto a quanto chiesto dal pm. La difesa: «Non c'era la volontà di uccidere, ha colpito per paura»

Otto anni e sei mesi un risarcimento di 5mila euro al Comune di Castelsangiovanni che si era costituito parte civile. Si è concluso questa mattina, 6 marzo, il processo con il rito abbreviato nei confronti del giovane immigrato che nell’ottobre del 2014 ferì gravemente un 45enne piacentino con il quale aveva litigato in un bar.

Il giudice per l’udienza preliminare Elena Stoppini ha escluso la recidiva, ma ha confermato la premeditazione e il tentato omicidio. La scorsa udienza, il pm Emilio Pisante aveva chiesto 8 anni.«Non si è trattato di un tentato omicidio premeditato, ma di lesioni volontarie. Ora attendo le motivazioni della sentenza prima di avanzare un ricorso in appello» ha affermato Sara Stragliati, avvocato difensore del dominicano.

Il legale ha riscontrato «incongruenze nelle dichiarazioni dei testi di accusa. Ilio assistito non aveva la volontà di uccidere e la persona ferita non è mai stata in pericolo di vita, come dimostrato dalle perizie medico legali. Il ragazzo è sì corso a casa a prendere il coltello da cucina, ma lo ha fatto per paura tornado di fronte a tante persone». Soddisfatta la parte civile rappresentata dall’avvocato Nicoletta Passeggini che tutela il sindaco di Castelsangiovanni, Lucia Fontana.

 La vicenda avvenne il 12 luglio dello scorso anno. Il ragazzo, secondo le accuse, litigò con il 45enne piacentino. Poi tornò a casa, prese un coltello da cucina e tornò al bar, in corso Matteotti, dove era il suo rivale. Gli si avvicinò e lo colpì al fianco. Il dominicano venne subito bloccato dagli amici della vittima e poi arrestato dai carabinieri. Finì in carcere, dove si trova tuttora, mentre il 45enne veniva operato in ospedale, ricoverato in prognosi riservata. In seguito, venne svolta una perizia medico legale per accertare la gravità della ferita, che, però, non risultò aver messo in pericolo di vita dell’uomo. L’episodio aveva scosso la comunità, perché un fatto di questa gravità non si era mai verificato.

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