rotate-mobile
Cronaca

«Cgil grande sindacato, ma non di categoria. La frase incriminata non era per voi»

Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindacato di polizia locale Diccap Sulpl in risposta alla precedente nota della Cgil di Piacenza

E’ ormai noto che il Sulpl è sempre molto diretto nelle sue affermazioni, non ama compiacere l’’interlocutore, ma dire la verità. Le stesse, non devono essere lette come presunzione, arroganza o superiorità. Piuttosto denotano la coerenza, la trasparenza e l'onestà intellettuale di un sindacato che da 29 anni tutela solo ed esclusivamente gli interessi della categoria, di un sindacato che sente tutto il peso della responsabilità di rappresentare i tanti lavoratori che si sono affidati a noi.

Ci spiace ma la frase “”ergersi a unico sindacato di categoria”” non era riferita a Cgil-Cisl e Uil, ma al Csa che nei giorni che hanno preceduto lo sciopero flop del 13 u.s. si erano autoproclamati come tali, su di un volantino che girava sul web; inoltre la Cgil è indiscutibilmente un grande sindacato ma non siete certo un sindacato di categoria, quindi mai avremmo potuto definirvi come tali. Confermiamo invece quanto scritto in precedenza e cioè che siamo il sindacato di categoria maggiormente rappresentativo della stessa, sono i numeri ad avvalorare questa nostra affermazione.

Il Sulpl, a differenza di altri, non vuole primeggiare, poiché ben comprendiamo che per  lottare per la tutela dei Lavoratori e per la difesa dei loro diritti negati, occorre essere uniti. Quindi non perdiamo occasione per cercare l’’unità sindacale, ma certo poi prendiamo le distanze nel momento in cui la controparte non è disposta a battersi per i lavoratori a volto scoperto e fino alla fine, a qualunque costo; il Sulpl insomma non ama fare i giochi nelle stanze del Potere e non scende a compromessi, mai.

A livello locale ovviamente tutti i sindacati seguono le linee guida delle segreterie nazionali, per cui il “letargo” che tanto vi ha infastidito non era riferito solo alle tre sigle di Piacenza, ma a livello nazionale; solo pochi mesi fa abbiamo iniziato a leggere nei vostri comunicati di “Polizia Locale” e con gran stupore non compariva più la parola “vigile”; è innegabile che fino a poco tempo fa l’’immagine a voi cara era quella del vigile in bicicletta e con borsello bianco! Abbiamo notato, e di questo ne siamo contenti, che da qualche mese, da quando si parla di verosimile approvazione del DDL
sulla sicurezza urbana, pian piano, state sposando, insieme a qualche altro sindacato venuto alla ribalta improvvisamente, le idee che il Sulpl sta portando avanti da 29 anni; quindi vi diciamo: benvenuti a bordo della nostra piattaforma, perché uniti si vince! Pur accogliendovi a braccia aperte, poiché la nostra è una famiglia composta da uomini e donne in divisa dal cuore grande, non possiamo certo accettare che questi sindacati “di categoria last minute” si presentino ai colleghi come i nuovi profeti, dietro le cui parole si nasconde solo il vuoto di idee a danno della Polizia Locale (e l’ultimo sciopero del Csa ne è la dimostrazione: gli scioperi non si fanno nascondendosi dietro una tastiera e facendo le sirene del web; troppo facile scrivere e non essere conseguenti ovvero, condividere e mettere mi piace; probabilmente è doveroso misurare le forze reali, valutare le adesioni, mediare per seguire gli accordi preventivi con le altre organizzazioni soprattutto quelle veramente maggioritarie di categoria, assicurarsi poi che i propri dirigenti aderiscano allo sciopero e che soprattutto abbiano veramente a cuore il problemi della categoria e non i loro orticelli).
Riguardo al fatto che da Cgil-Cisl e Uil sia “sempre stata appoggiata e sostenuta la proposta di legge Barbolini/Saia sulla riforma della PM”, non abbiamo memoria, tutt’altro! La vostra storia racconta che avete sempre sostenuto un’’idea di Polizia Locale privatizzata, fatta di impiegati comunali servi e gabellieri del Comune. A nostro avviso, per l’’equo indennizzo siete stati in un certo senso costretti a venir fuori, per evitare di perdere altre tessere all’interno della categoria.

Sulla “latitanza” locale del Sulpl, non commentiamo nulla, poiché è un’’affermazione infondata e priva di significato. Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo sempre, nei luoghi di lavoro e accanto ai nostri colleghi, con la forza e il coraggio che ci contraddistinguono; non a caso, i nostri dirigenti sono a livello locale e nazionale quelli statisticamente più interessati da ingiusti provvedimenti
disciplinari, semplicemente perché risultano scomodi.
Se qualcosa ha ottenuto la Polizia Municipale di Piacenza, lo si deve solo ed esclusivamente al Sulpl, che ha anche scioperato quando voi avete tirato i remi in barca e non eravate nemmeno in stato di agitazione; gli unici “latitanti” al tavolo del Prefettura eravate proprio voi, o forse chi ha scritto non è presente alla contrattazione in Comune dove noi siamo sempre presenti, anzi il più delle volte di fronte a una totale inerzia e prese d’atto di altre sigle noi contestiamo tutte quelle scelte sbagliate per i lavoratori, portati in trattativa dall’’amministrazione.
Con riferimento ai nostri sit-in, vi siete forse confusi con quelli dinanzi alle Prefetture che non erano sit-in ma banchetti di protesta, mentre davanti alle Regioni i colleghi erano presenti eccome! Tutte iniziative già fatte molto tempo fa dal Sulpl e in tempi non sospetti. Inoltre, nelle nostre manifestazioni le piazze vengono sempre invase dalle divise della Polizia Locale e non dalle pettorine gialle, anche a rischio di provvedimenti disciplinari, ma sempre portando nel cuore l’’onore di indossare la divisa della Polizia Locale. Il Sulpl è il sindacato dei fatti e non delle chiacchiere! Noi siamo come Gladiatori nell’’arena!

Il Coordinatore Area Territoriale  Vasta
di Piacenza e Parma   DICCAP_SULPL
Dott. Miriam Palumbo

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Cgil grande sindacato, ma non di categoria. La frase incriminata non era per voi»

IlPiacenza è in caricamento