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Cronaca Rivergaro / Via Roma

Chiede un consiglio ai carabinieri e sventa una truffa da 18mila euro: un arresto a Rivergaro

Ha chiesto un consiglio al comandante della stazione dei carabinieri di Rivergaro e ha fatto arrestare un truffatore. Un 80enne del paese stava per essere raggirato da un uomo che, con un bonifico falso, gli avrebbe portato via 18mila euro di merce: la vicenda

IMG-20151203-WA0012-2Ha chiesto un consiglio al comandante della stazione dei carabinieri di Rivergaro e ha fatto arrestare un truffatore. L'uomo, un 80enne del paese, già in passato vittima di un raggiro, si è rivolto al maresciallo Roberto Guasco spiegando di essere stato contattato da un potenziale acquirente, un 61enne di Bergamo, interessato a due affettatrici e una macchina del caffè che aveva messo in vendita sul famoso portale di annunci Subito.it. Gli oggetti d'epoca valevano circa 18mila euro e l'anziano ha spiegato al maresciallo di essere stato contattato da un uomo che sarebbe arrivato a casa nel tardo pomeriggio per caricare gli oggetti e pagare il dovuto con un bonifico. E' a quel punto che il comandante si è insospettito e ha attivato i suoi uomini: con le banche chiuse sarebbe stato impossibile verificare l'addebito sul conto corrente dell'80enne. 

I militari si sono quindi appostati nei pressi dell'abitazione in paese, hanno aspettato che il malvivente uscisse con il furgone carico e poche centinaia di metri dopo lo hanno fermato. Portato in caserma ha mostrato il foglio del bonifico ma dopo una veloce verifica si è scoperto che all'iban della vittima mancava una cifra, e l'iban del compratore era inesistente così come la banca indicata: il bonifico non sarebbe mai andato a buon fine. A quel punto il 61enne, con alle spalle precedenti per truffa e rapina, è stato arrestato con l'accusa di truffa aggravata e ricettazione. I due IMG-20151203-WA0010-2giovani lodigiani che lo accompagnavano invece sono solo stati denunciati per i medesimi reati. Con tutta probabilità erano ignari del piano del 61enne che li aveva contattati su internet chiedendo loro un furgone per un trasporto. Il processo è stato rinviato al 17 dicembre ma il giudice ha deciso per una custodia cautelare in carcere fino all'udienza. In aula ha ammesso tutto e ha dichiarato di aver messo in atto la truffa per problemi economici e per aiutare quindi la sua famiglia. Le due affettatrici e la macchina del caffè sono stati riconsegnati al legittimo proprietario che, in lacrime, ha ringraziato i carabinieri.

«Non abbiate paura di contattarci anche solo per un consiglio, siamo su territorio per aiutare chiunque abbia bisogno», dichiara il capitano Gianluca Muscatello, comandante della compagnia di Bobbio a margine della conferenza stampa. «E' per noi di vitale importanza che specialmente gli anziani non abbiano timore di parlare per risalire a persone senza scrupoli che cercano di truffarli». «In particolar modo - conclude il comandante - mettiamo in guardia le persone di una certa età che vengono contattati da falsi tecnici Iren che, con una scusa banale, li costringono a riporre oggetti preziosi nei congelatori per poi arraffarli e scappare».

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