rotate-mobile
Cronaca Corso / Corso Vittorio Emanuele II

Cisini: «Meglio una parigina abbattuta che una bicicletta investita»

L'assessore ai lavori pubblici difende l'installazione delle parigine sul Corso Vittorio Emanuele dopo i due incidenti della sera del 4 marzo. «Questi due episodi sono la dimostrazione della loro utilità: proteggono ciclisti e passanti»

Nella serata del 4 marzo, ben due auto sono andate a finire contro le parigine che proteggono la pista ciclabile sul Corso Vittorio Emanuele. Gli esercenti e commercianti della zona hanno protestato con veemenza: secondo loro le parigine, in condizioni di maltempo e nelle ore notturne, provocherebbero enormi rischi. «Non si vedono, sono invisibili, soprattutto al buio e con la pioggia», hanno lamentato. Le strutture vennero posizionate dal Comune di Piacenza qualche mese fa per impedire la sosta selvaggia sulla pista ciclabile. Ma il provvedimento proprio non piace ai proprietari dei locali, che chiedono all’assessore Cisini di rimuoverle al più presto.

Giorgio Cisini-2

«Gli incidenti di ieri sera – spiega l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini – sono la dimostrazione dell’utilità delle parigine: se ci fosse stato un ciclista, le due auto lo avrebbero ucciso. Non è vero che non si vedono durante le ore notturne: sono ben segnalate come prevede il codice della strada, possiamo fare qualcosina in più ma si vedono già. È evidente che le protezioni servono per difendere i passanti del marciapiede e i ciclisti. Meglio una parigina abbattuta che una bicicletta centrata».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cisini: «Meglio una parigina abbattuta che una bicicletta investita»

IlPiacenza è in caricamento