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L'approfondimento su ilPiacenza? Da oggi lo trovate su La Batusa

Irriverente, pungente, ma soprattutto "nuovo": è il blog piacentino La Batusa curato dal giornalista Filippo Merli, e che da oggi avvia la collaborazione quotidiana con il nostro giornale

Dice che è "un blog fichissimo". Ma se gli chiedi che cos'è la Batusa, risponde che non lo sa con precisione neppure lui. Filippo Merli è l'ideatore del blog www.labatusa.it con cui ilPiacenza.it inizia una nuova collaborazione. Potrete trovare la Batusa richiamato con gli ultimi titoli sulla destra nella nostra homepage. La Batusa prende il nome da un simbolo piacentino, la statua dei giardini Margherita accanto al busto di Valente Faustini, che alla batusa, la "bottonaia" in dialetto piacentino, dedicò una poesia. Il blog è nato nel settembre del 2012 da un'idea di Merli, ex giornalista della Cronaca che, insieme ad alcuni collaboratori, ha deciso di dare vita a questo nuovo progetto. Il blog si occupa principalmente di storie piacentine, ma approfondisce anche temi di politica e attualità - senza scordare lo sport e in particolare il calcio - con uno stile originale e innovativo. Abbiamo fatto un paio di domande a Filippo Merli per capire bene che cos'è questo blog.

Che cos'è la Batusa?

"Boh, non lo sappiamo neanche noi. Però, non per tirarcela, anzi sì, possiamo tranquillamente affermare che la Batusa è il blog più fico di Piacenza".

Com'è nata l'idea di fare un blog simile?

"Ti posso dire dov'è nata: al bancone di un bar elegante, davanti a birra e olive snocciolate. Nella vita bisogna pur fare qualcosa: Dosi fa il sindaco, Reggi, dopo l'esclusione dalle liste del Pd, è il disoccupato piacentino più famoso d'Italia insieme a Simone Inzaghi, e noi facciamo la Batusa".

Che argomenti trattate?

"Un po' di tutto, tranne i necrologi, e infatti non ci legge nessuno. Raccontiamo storie e parliamo di politica, di calcio e di corride senza prendere la vita troppo sul serio".

Corride?

"Sì, corride. Abbiamo finito? Non avete altro da fare? Che so, non c'è qualche conferenza stampa pallosa in Comune?".

Avete parecchie rubriche.

"Sì, qualcuna. C'è il Piatto del giorno, la nostra piccola rassegna stampa in cui scegliamo le tre notizie principali trattate da Libertà e dai siti internet, e visto che a Piacenza non succede mai niente ogni mattina è un casino; poi c'è Nereo Trabacchi, il nostro buongustaio in doppio petto, che fa recensioni di ristoranti prestigiosi e bettole in cui manca la carta igienica nel cesso, oltre a curare una rubrica sulla paternità, il Santo Padre; e poi c'è Soffiate, in cui spifferiamo quello che sentiamo in giro e nei palazzi importanti col condizionale obbligatorio. E i video delle partite - e soprattutto dei tifosi - della Lupa di Federico Zucca. Ce ne sono altre e altre nasceranno a breve, ma non possiamo dirvi proprio tutto".

Fate anche piccole inchieste.

"Sì, scegliamo un tema ogni settimana e poi ci giriamo attorno. Questa settimana, per esempio, il tema è "Grandi Magazzini", di cui oggi pubblichiamo la prima puntata sui piacentini che una volta, alla domenica, andavano a messa e adesso vanno al Galassia a provare iPhone e computer Apple che tanto non possono permettersi. Fine?".

Ancora un paio di domande: usate un registro stilistico molto originale.

"In realtà sembra che facciamo qualcosa di straordinario e innovativo solo perché a Piacenza nessuno ha mai letto il verbo "limonare" su un giornale o su un sito d'informazione. Semplicemente cerchiamo di utilizzare un linguaggio al passo coi tempi e non da notaio dell'800, come fanno i quotidiani, che infatti non legge più nessuno. Grazie mille ragazzi, è stato bellissimo".

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