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Cronaca

Comitato Dante Alighieri, il ritratto di D'Annunzio della professoressa Palmas

Valeria Palmas, docente di letteratura italiana: «D'Annunzio non fu solo un grande poeta e letterato ma era anche un uomo che amava le novità, curioso delle innovazioni in ogni settore e quindi dedito a provarle in prima persona»

«Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, primo marzo 1938), scrittore, poeta, drammaturgo, giornalista, militare, esteta, grande amatore. Il "Vate" non fu solo un grande poeta e letterato, ma era anche un uomo che amava le novità, curioso delle innovazioni in ogni settore e quindi dedito a provarle in prima persona. Edonista, colto, amorale dedica la vita al suo ideale di arte e di bellezza. Si concentra sull'attimo, sul piacere immediato, grande amante è ricambiato dalle donne». Questo il ritratto di D'Annunzio tratteggiato dalla professoressa Valeria Palmas, docente di letteratura italiana e materie classiche, nella conversazione dell'Auditorium della Galleria Ricci Oddi.

Gabriele-dAnnunzio-2«Giovanissimo - continua Palmas - vive tra salotti mondani e redazioni dei giornali. Acquista subito notorietà, attraverso una produzione di versi, di opere narrative, di articoli giornalistici che spesso suscitavano scandalo per i loro contenuti erotici. A creargli intorno un alone di mito contribuivano anche i suoi amori, specie quello, lungo e tormentato, che lo legò alla grandissima attrice Eleonora Duse e attraverso una vita fatta di continue avventure galanti, lusso e duelli. In realtà, con le sue esibizioni clamorose ed i suoi scandali, lo scrittore voleva mettersi in primo piano nell’attenzione pubblica, per vendere meglio la sua immagine e i suoi prodotti letterari. Il guadagno era essenziale al suo tenore di vita. Uomo esaltato, discusso e criticato, ma comunque una grande figura che ha lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana».

Valeria Palmas, docente di letteratura italiana e materie classiche presso gli istituti superiori, è intervenuta nella conversazione all'Auditorium della Galleria Ricci Oddi su invito del Comitato piacentino della Dante Alighieri. La relatrice ha inoltre approfondito i contenuti della narrativa dannunziana in particolare dei "romanzi della rosa" (Il Piacere, L'innocente, Il trionfo della morte), che rappresentano lo sforzo per vincere la sensualità di fronte alla quale però cedono i protagonisti, rilevando la costante presenza del dualismo uomo e donna dalla femminilità e dominante, l’erotismo fatto di suggestioni e di aromi, di suggestioni letterarie di rimandi culturali e artistici.

L'intrigante e appassionata conversazione è stata conclusa dal presidente Roberto Laurenzano che con voce a tratti imperiosa, per poi tornare affabile e delicata, ha fornito un saggio della sensibilità poetica di D'Annunzio.

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