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Cronaca

Maltrattamenti all'asilo, nasce un comitato: «Chi ha sbagliato deve pagare»

Nei prossimi giorni nascerà un comitato composto da genitori e non "che vogliono vederci chiaro, avere giustizia e la certezza che chi ha sbagliato paghi". I referenti: «Nel 2016 sono state fatte quattro segnalazioni per maltrattamenti. Abbiamo contattato Mediaset»

Maltrattamenti all'asilo nido Farnesiana. Nei prossimi giorni nascerà un comitato composto da genitori e non "che vogliono vederci chiaro, avere giustizia e la certezza che chi ha sbagliato paghi", ha dichiarato Marco Travaini, referente della quindicina di persone che si costituiranno in questo comitato insieme ad Angelica Ingrasciotta. 

«Ci siamo rivolti a quattro avvocati, Elena Concarotti, Giovanna Cavaciuti, Emiliano Lommi, Sara Soresi, che ci seguiranno così come farà anche un neuropsichiatra infantile. In questo comitato ci sono sia genitori di bambini maltrattati sia famiglie che non avevano figli iscritti al nido ma che hanno a cuore la vicenda», hanno spiegato. «Del comitato - continuano - fanno parte anche quattro famiglie straniere (Ecuador, Marocco, Romania e Albania) che nel 2016 avevano segnalato ai carabinieri presunti maltrattamenti nella struttura. Denunce che non sono mai state prese in considerazione». 

«Abbiamo costituito il comitato, che a breve avrà anche un nome, perché uniti possiamo essere più forti e avere più potere. Vorremmo avere un confronto informale con la coordinatrice di una delle cooperative coinvolte, abbiamo cercato più volte di contattarla ma si nega. In quei giorni (quelli successivi agli arresti ndr) nessuno ha fornito risposte chiare ai genitori ma tutti, dal sindaco Paolo Dosi all'assessore Stefano Cugini, si sono sfilati da situazioni poco piacevoli o non hanno risposto». E concludono: «Chiediamo giustizia e che si accertino le responsabilità, gravi, di tutti i soggetti coinvolti. Abbiamo anche contattato i programmi di Mediaset, Pomeriggio Cinque e Le Iene». 

I FATTI -  Due maestre del nido Farnesiana erano finite nel mirino della procura da aprile, dopo che una collega aveva parlato di presunti maltrattamenti. Erano state disposte intercettazioni e i carabinieri della stazione Levante avevano piazzato alcune telecamere nascoste all’interno del nido, riprendendo così la condotta delle maestre nei confronti dei bimbi: atteggiamenti duri, insulti, presi per le caviglie o sbattuti nel letto se non volevano dormire. Atteggiamenti violenti senza alcuna giustificazione, avevano detto gli inquirenti in una conferenza stampa. Le donne erano state arrestate il 25 maggio, per loro era stato disposto l'obbligo di firma poi revocato. Le due donne erano poi anche state sospese dall'insegnamento. 

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