rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Parma: dirigente comunale piacentino arrestato per concussione

Due ex dirigenti del Comune di Parma, S. B. di 40 anni, e I. S., 47, (quest'ultimo piacentino) sono stati arrestati con l'accusa di concussione. I due occupavano, fino a pochi mesi fa, incarichi di alto livello nel settore finanza e in quello urbanistica dell'amministrazione comunale parmigiana

Due ex dirigenti del Comune di Parma, S. B. di 40 anni, e I. S., 47, (quest'ultimo piacentino) sono stati arrestati con l'accusa di concussione. I due occupavano, fino a pochi mesi fa, incarichi di alto livello nel settore finanza e in quello urbanistica dell'amministrazione comunale parmigiana. Ad arrestarli, nel corso dell'operazione 'Spot money', sono stati i militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Parma.

Stando alle accuse rivolte nei confronti di B. e S., i dirigenti comunali avrebbero «posto in essere molteplici condotte fraudolente inficiando così la correttezza di gare pubbliche già eseguite ed altre ancora in corso di esecuzione, per la realizzazione di importanti opere infrastrutturali». Tra le opere finite nel mirino della guardia di finanza c'è il Welfare community center, un mega centro anziani fortemente voluto dalla passata Amministrazione pubblica di Parma ma non ancora realizzato in ragione di una consistente opposizione maturata in città nei confronti dell'intervento e del fatto che l'intera Giunta di Pietro Vignali è stata travolta, fino alle dimissioni, dalle polemiche seguite all'arresto, nel corso di altre operazioni della guardia di finanza, di altri dirigenti e di un assessore. Stando al procuratore Gerardo Laguardia, le indagini relative ai due dirigenti arrestati oggi non sono legate alle operazioni Green Money e Easy Money che, negli scorsi mesi hanno portato alla caduta della Giunta Vignali.

Secondo i militari del Comando di via Torelli gli appalti affidati ai due dirigenti arrestati erano 'pilotati e gli episodi di concussione emersi nel corso delle indagini avrebbero importi rilevanti stimati in decine e decine di migliaia di euro. Per la Gdf «tali somme rappresentavano il corrispettivo versato da imprenditori locali e nazionali ai pubblici funzionari infedeli, per poter garantire l'aggiudicazione di appalti a condizioni estremamente convenienti».

Gli accertamenti hanno appurato che gli arrestati avevano costituito, al fine di poter incassare le «mazzette», una società di comodo schermata da una fiduciaria milanese. Le somme frutto dell'attività illecita erano state mascherate come consulenze. Tra i beni sequestrati dalla Gdf figurano due appartamenti in val di Fassa del valore di circa un milione. Anche in questo caso gli appartamenti risultano acquistati con il danaro ottenuto attraverso le false consulenze e sono intestati a società di comodo riferibili ai due funzionari B. e S.

I due avevano incarichi di alto livello nella società Stt, maxiholding del Comune di Parma a cui facevano riferimento tutte le partecipate create dalla pubblica amministrazione parmigiana negli ultimi anni (circa una quarantina). Stt era già finita sotto la lente d'ingrandimento della guardia di finanza negli anni scorsi e aveva perso il suo storico presidente, Andrea Costa, costretto a dimettersi in seguito alle polemiche scoppiate in città in considerazione dell'alto numero di incarichi accumulati e dei relativi compensi. Costa è indagato per abuso d'ufficio relativamente ad una serie di consulenze elargite da Stt nel corso della sua presidenza che appaiono prive di reale giustificazione. Stando ai conti del bilancio comunale le partecipate hanno accumulato un debito di circa 636 milioni di euro e sono impegnate nella realizzazione delle maggiori opere di trasformazione urbana avviate dal Comune di Parma. Attualmente alla guida della maxiholding c'è Massimo Varazzani, che ha sostituito Costa dopo le sue dimissioni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parma: dirigente comunale piacentino arrestato per concussione

IlPiacenza è in caricamento