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Cronaca Rottofreno / Via Roma

Corruzione a San Nicolò, archiviazione per l’ex vicesindaco Sartori e il farmacista Guidotti

Accolta dal giudice Bersani la richiesta della Procura di non procedere per i due. Il sindaco Veneziani: «Niente reati e clientelismo nel nostro comune». Sartori: «Non nego che ho pianto, mi sono tolto un peso»

Il Gip Giuseppe Bersani ha archiviato l’accusa di corruzione  “in atti” per l’ex vicesindaco di Rottofreno Valerio Sartori (dimessosi in seguito all’indagine) e per il farmacista Giancarlo Guidotti, ancora prima di chiudere le indagini. Nel mirino dell’inchiesta, avviata nel marzo dell’anno scorso, finirono due gare comunali sulle farmacie: secondo l’accusa, vi era uno scambio di denaro tra i due. La vicenda giudiziaria venne avviata con una perquisizione del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Piacenza alla farmacia di San Nicolò e in Municipio.

Sartori – difeso dall’avvocato Stefanina Losi – e Guidotti – difeso dall’avvocato Andrea Perini – erano stati filmati nel marzo 2014 all’interno di un bar: il farmacista consegnò un involucro contenente 1500 euro al vicesindaco. I due erano stati perciò iscritti nel registro degli indagati: si ipotizzò che lo scambio di denaro servisse per rendere più veloce l’apertura di una seconda farmacia in paese. Ma le indagini di questi mesi – che si sono servite anche di intercettazioni telefoniche - non hanno riscontrato reati nei comportamenti dei due: il denaro, secondo gli indagati, era un prestito per pagare un affitto. Il pm Roberto Fontana ha rilevato che Sartori non si trovava in condizioni finanziarie tali da dover chiedere un prestito a un conoscente, ma non vi sono prove che dimostrino un collegamento tra l’attività amministrativa dell’ex vicesindaco e la pratica della farmacia. E così il giudice ha accolto nella giornata di ieri la richiesta del pm.

Dagli atti dell’inchiesta era emerso, pur non essendoci riferimenti alla corruzione, un quadro «che per la qualità dei soggetti citati, esulava il contesto provinciale, scenari inquietanti riguardo ai rapporti tra gli imprenditori interessati a specifici procedimenti amministrativi e pubblici amministratori, traducentesi anche in un acquisto di tessere di partito per condizionare il relativo congresso locale». In seguito, non emergendo nulla, non era stata più concessa dal Gip la proroga delle intercettazioni.  Insomma, secondo la Procura, non c’erano spazi per «ragionamenti logico-indiziari idonei a fondare alcuna ragionevole presunzione».

«La mia vita è ricominciata – ha dichiarato lo stesso Sartori in una nota inviata dai suoi difensori -. Ho dovuto lasciare il mio incarico per coerenza e trasparenza, ma tante persone mi sono state vicino in questo periodo e mi hanno fatto vivere con equilibrio e serenità questo momento. Sono felice di essermi tolto questo peso: ringrazio il mio avvocato, i miei familiari e il sindaco Veneziani. Ringrazio anche Guidotti, amico da sempre e da oggi ancora di più. Non nego di aver pianto quando mi è stata comunicata l’archiviazione».

Anche il primo cittadino Raffaele Veneziani ha commentato la richiesta d’archiviazione.  «Gli inquirenti – ha scritto in un post su Facebook - hanno guardato dappertutto, ogni documento, ogni mail, ogni hard disk dei computer, sentito decine di persone, analizzato metri cubi di archivi, intercettato telefonate (anche mie) ed effettuato intercettazioni ambientali (anche nel mio ufficio in municipio). Niente di niente, solo lo scandalo, le perquisizioni, le foto rubate, il dolore delle famiglie, il dubbio strisciante che spero verrà sanato dalla notizia che - ora è provato - il reato non c'è ne c'è mai stato neppure il tentativo di commetterlo. Del resto, in una gara gestita dalla Regione quale potere avrebbe avuto una amministrazione di provincia? Di fronte a oltre 3000 partecipanti, quale la capacità di "addomesticazione" dell'esito? Nessuno, ma veniva cercata a Rottofreno una gara i cui documenti erano a Bologna, si cercavano buste per offerte economiche in una gara per soli titoli, insomma un vero pasticcio. Ma ora è finita, ed è finita con la patente di un accertamento di regolarità mai così accurato, il cui esito, spero, sarà da domani sotto gli occhi di tutti. Niente reati, niente clientelismi, tutto corretto, tutto finito. Non solo, ma il nostro modo di amministrare ci permetterà di essere sereni anche in futuro, se avremo l'onore di ottenere anche alle prossime elezioni la vostra fiducia, finalmente sgombra da ogni ombra».

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