rotate-mobile
Cronaca Pontenure

«Così Gino raccontò di come la madre uccise la nonna»

Omicidio Pierini, ascoltati in aula il convivente di Maria Grazia Guidoni che raccolse la confessione del ragazzo. E la sorella della donna tra le lacrime: «Seppi dai carabinieri che mia madre era stata avvelenata da mia sorella e da mio nipote»

Il patrigno Giuseppe Bacci che raccoglie la confessione di Gino Laurini (figlio di Maria Grazia Guidoni) sull’uccisione della nonna Giuseppina Pierini e Graziella, la sorella di Maria Grazia, che seppe del ritrovamento dai giornali on line e disse alla sorella che «non voglio più saperne di te», dopo l’interrogatorio dai carabinieri. Graziella che il 3 luglio 2012 - quando secondo l’accusa Pierini venne uccisa - sentì, telefonando alla sorella, un lamento e lei riconobbe la voce della madre. 

Momenti drammatici si sono vissuti la mattina del 13 febbraio, alla nuova udienza che vede imputata Guidoni di omicidio premeditato nei confronti dell’anziana madre Giuseppina Pierini. Omicidio che avrebbe commesso in concorso con il figlio Gino Laurini - accusato dello stesso reato e che ha scelto il rito abbreviato - nella casa di Pontenure, dove vivevano dopo il trasferimento anni prima da Massa Marittima (Grosseto). A comparire davanti alla Corte di assise, presieduta da Italo Ghitti e a latere Luca Milani, è stata per prima Graziella, la sorella di Guidoni. Tesa, a tratti commossa, sofferente, la donna ha risposto alle domande del pm Roberto Fontana e dell’avvocato difensore della sorella, Gianpaolo Ronsisvalle. E’ seguito poi Giuseppe Bacci e una vicina di casa di Pontenure.

LA SORELLA Graziella andava a trovare la madre e la sorella, da Massa a Pontenure, per Pasqua e Natale. Non ha mai notato nulla di strano e sapeva che la madre era accudita dalla sorella. Poi, ha ricordato di come Gino, all’epoca della residenza Massa, si occupasse della nonna Pina e della bisnonna Silveria. Qualche volta, aveva notato che la madre Giuseppina aveva dei lividi, ma l’anziana - malata di Alzheimer - diceva di aver sbattuto contro le sbarre del letto o di esser caduta dalla sedia a rotelle. La sera prima della denuncia di scomparsa - il 4 luglio 2012 - Graziella chiese di parlare con la madre. Il 3 luglio, infatti, era il compleanno di Graziella e la mamma non aveva mai mancato di farle gli auguri. La sorella, però, rispose che la madre aveva da fare. Graziella ha detto di aver telefonato tre volte - ma l’avvocato Ronsisvalle ha contestato che ai carabinieri Graziella riferì solo di una telefonata - e di non aver mai parlato con la madre, ma verso mezzogiorno, di aver riconosciuto da un lamento in sottofondo la voce della mamma. Poi, più nulla.

La sera del ritrovamento delle ossa di Pierini nel podere di Massa Marittima, il 12 novembre 2015, Maria Grazia chiama la sorella e dice «saranno della mamma»? Graziella rispose che «non può essere, la mamma è scomparsa». Poi, vanno tutti dai carabinieri a Follonica e lì Graziella vede Gino. Lungo interrogatorio e alla fine Graziella dice alla sorella di non volerla più vedere. Maria Grazia le aveva detto di essere indagata. Prima, secondo il racconto di Graziella, i carabinieri le avevano detto che Gino confermò che il cadavere - le ossa - tra i rovi era di Giuseppina. Molto emozionata e tra le lacrime, la donna ha risposto alle domande di Ghitti: i carabinieri mi dissero che la mamma sarebbe stata avvelenata e che a farlo sarebbero stati mia sorella e suo figlio.

L’ULTIMO CONVIVENTE Giuseppe Bacci è l’uomo che che aveva avuto una relazione con Maria Grazia - dopo che lei terminò il primo matrimonio da cui nacquero i figli Gino e Yuri - ed è l’uomo che per primo ha raccolto la confessione di Gino Laurini. Bacci, che con Maria Grazia aveva avuto i due figli Benito e Matteo, alla fine dell’estate 2015 aveva ospitato per un po' Gino Laurini, facendolo lavorare alla sua impresa di montaggio infissi. Sapeva dei problemi tra Gino e la madre. La sua ditta subì un pignoramento, da parte di Maria Grazia perché l’uomo non avrebbe versato gli alimenti per i figli. Un giorno di novembre a pranzo l’uomo disse a Gino che avrebbe chiuso l’attività. Il figliastro allora lo avvertì: «C’è una possibilità. Se dico alcune cose, son cose grosse». Poi, il ragazzo, secondo Bacci, gli avrebbe rivelato che la nonna era stata uccisa da Maria Grazia - con un cocktail di alcol e medicine e poi con un sacchetto di plastica - e che lui aveva aiutato la madre a portare il corpo, avvolto in una coperta, a Massa. «Gli dissi di comportarsi secondo coscienza. Gino dopo mezz’ora mi chiamò e disse di voler andare dai carabinieri». Cosa che il ragazzo fa. Verso le 4 o le 5 del mattino, Bacci viene chiamato da Gino: «Abbiamo trovato il cadavere nell’ex podere». Il rapporto tra Bacci e Guidoni era finito nel 2001. Pochi anni prima, la famiglia Guidoni, ha raccontato Bacci, aveva venduto la casa e il podere ricavando 600 milioni di lire. Duecento sarebbero andati a Maria Grazia.

LA TELEFONATA Importante, per il processo, è poi stata la domanda del difensore Ronsisvalle all’uomo riguardo a una telefonata. Ai primi di luglio, racconta Bacci, i figli di Maria Grazia erano con ma al mare. Verso le 5 del mattino Maria Grazia telefonò, dicendo di andarli a riprendere per portarli a casa. L’importanza della domanda risiede nel fatto che l’unica volta che il telefono della donna è stata agganciato - fra il 3 e 4 luglio 2012 - è accaduto all’altezza di Pisa.

E’ stata poi la volta di Andrea Tana, che ebbe una relazione con Guidoni dopo la fine della storia con Bacci. L’uomo abita Pontenure e i due si erano conosciuti su un sito di incontri. Spesso Tana andava a mangiare dalla Guidoni e lei veniva ospitata da lui. Gino gli disse che la nonna era scomparsa, dopo essere scesa per gettare la spazzatura. «Vado a casa loro per vedere cosa era accaduto - ha detto l’uomo - e dico “non è che avete fatto qualche cazzata”?». Inoltre, l’uomo ha detto che i figli gli avevano riferito che Maria Grazia picchiava la madre, ma lui ha sempre visto la Pierini essere trattata bene. Al termine, la Corte ha ascoltato una vicina di casa di Tana, che ha parlato di continue discussioni tra i due. La donna aveva querelato Guidoni, perché aveva saputo in un bar che Maria Grazia avrebbe parlato di una vicenda avvenuta tra la figlia minorenne e il compagno di Maria Grazia. La querela venne poi ritirata dopo l’arresto di Guidoni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Così Gino raccontò di come la madre uccise la nonna»

IlPiacenza è in caricamento